Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Spartolo

429 a.C.

Le popolazioni calcidiche

I Bottiei

Popolazione antica della penisola Calcidica, in Grecia. Il nome è adoperato preferibilmente per la regione della Calcidica a nord della penisola di Pallene (Tuc., I, 65, 5), ma non esclusivamente, poiché Erodoto adopera per questa regione anche il secondo nome, col quale è conosciuta la regione della bassa Macedonia (Emazia) a occidente del basso corso del fiume Axio (Vardar), che nel quinto secolo a. C. si estendeva sino a Pella. Etnograficamente, il popolo dei Bottiei apparteneva ai Peoni, e nella Calcidica sarebbe stato portato, secondo una tradizione di valore molto discutibile riferita da Tucidide, per opera di Alessandro I di Macedonia e dei suoi predecessori. I Bottiei, secondo un'altra tradizione la cui autorità più antica a noi nota è quella di Aristotele, sarebbero emigrati di Creta, ai quali si sarebbero uniti i discendenti degli Ateniesi tenuti prigionieri nel Labirinto (secondo un'interpretazione razionalistica non uccisi dal Minotauro, ma tenuti come schiavi da Tauro fabbricatore del labirinto). Essi dopo varie vicende sarebbero passati in Iapigia, e di qui nella Bottiea. Non è chiaro se la leggenda si riferisca originariamente ai Bottiei della Macedonia o a quelli della Calcidica. Non mancano indizî che farebbero pensare a questi ultimi. Nondimeno, presso autori posteriori (Strabone, VII, p. 329, 11), meta finale della migrazione sarebbe stata la Bottiea dell'Emazia.

I Bottiei della Macedonia non richiamano più nella storia una speciale attenzione, essendo assorbiti nella compagine del regno Macedonico. Invece qualche cosa di più particolareggiato sappiamo intorno ai Bottiei (o Bottici) della Calcidica. Nel 432 a. C. prendono parte alla riscossa contro Atene, e dopo una depredazione dell'esercito ateniese nel 432, nel 429 ottengono una vittoria a Spartolo. Le loro terre furono subito dopo depredate da Sitalce, re degli Odrisi, ma fu questa solo una tempesta effimera. Nel 425 i Bottiei presero parte insieme con i Calcidesi alla difesa di Eone, colonia di Mende posta probabilmente non lontano dall'istmo di Pallene, contro gli Ateniesi. Con Filippo il Grande la Bottiea venne annessa alla Macedonia dopo la distruzione di Olinto (348), mentre prima era indipendente; Aristotele ha scritto intorno alla sua costituzione. La cavalleria fornita ad Alessandro nella sua spedizione dai Bottiei doveva provenire dalla Bottiea Calcidese, perché è menzionata insieme con cavalleria anfipolitana.

La genesi

La città più importante della Bottice o Bottiea nella Calcidica, 5 km. a ovest di Olinto (presso l'odierno villaggio di Portariá). Già appartenente alla Lega delioattica. Nota soprattutto per le vicende nella guerra del Peloponneso. Nel 429 le truppe ateniesi che avevano occupato Potidea marciarono in numero di 2000 opliti e 200 cavalli a occupare Spartolo, dove era un partito favorevole ad Atene. Questa estate medesima , essendo già maturo il grano , mentre i Lacedemoni erano ad oste contro Platea, gli Ateniesi con due mila dei loro di grave armatura e dugento cavalieri, portarono le armi contro i Caleidesi della Tracia e contro i Bottiesi , sotto il comando di Senofonte figliolo d'Euripide con due colleghi. Arrivati sotto Spartolo città della Bottia diedero il guasto al grano , e credevano , per le pratiche che tenevano con alcuni cittadini, che la città si renderebbe. Ma quei della fazione contraria avevano già spedito alcuni chiedendo soccorso ad Olinto , donde erano venuti soldati di grave armatura ed altra gente per guarnigione. Questa fece una sortita da Spartolo; e gli Ateniesi dovettero ordinarsi in battaglia proprio sotto la città.

La battaglia

La soldatesca grave dei Calcidesi con alcuni ausiliarii resta vinta dagli Ateniesi, e si ritira in Spartolo: ma la cavalleria e la truppa leggera, sostenuta anche da alcuni pochi armati di rotella venuti dal paese detto Crusi, superò la cavalleria e la truppa leggera degli Ateniesi. Era appena finita la battaglia, quand'ecco supraggiugnere in rinforzo da Olinto altri armati di rotella; cui tosto che le genti di Spartolo ebber veduti, preso coraggio, non solo per questa aggiunta di soldatesca, ma anche perché non avevano avuta parte alla precedente disfatta , si unirono con la cavalleria calcidica e con cotesto rinforzo, e nuovamente investono gli Ateniesi, che si ritirano preso due squadre da. loro lasciate vicino alle bagaglie. Quando gli Ateniesi venivano innanzi, essi cedevano; ma quando e' si ritiravano, gl' incalzavano e li saettavano. La cavalleria calcidica, accorreudo ovunque ne vedesse il bisogno, si avventava sul nemico, e divenuta lo spavento principale degli Ateniesi li mise in fuga e gli rincorse per buon tratto. Gli Ateniesi si ricovrano in Potidea, e riavuti poi i cadaveri con salvocondotto, tornano ad Atene coll'avanzo dell'esercito'. Morirono in questo fatto quattrocentotrenta Ateniesi con tutti i comandanti.

Le conseguenze

I Calcidesi ed i Bottiesi ersero il trofeo, e ripresi i cadaveri dei loro si separarcno per tornare ciascuno alla sua città.



Tratto da:
"Della storia di Tucidide volgarizzata libri otto", Firenze, Tipografia Galileiana, 1835.