Ars Bellica

MONDO ARABO

La vasta area geografica che collega lo stretto di Gibilterra al fiume Indo conobbe nel VII e nell'VIII secolo mutamenti di importanza capitale a causa dell'espansione degli Arabi e della diffusione dell'Islam, la nuova religione, ispirata al giudaismo e al cristianesimo, predicata da Maometto nella prima metà del VII secolo.
Per comprendere quale profonda rivoluzione l'Islam abbia provocato nel mondo arabo, è necessario domandarsi che cosa fosse l'Arabia preislamica: una penisola di circa tre milioni di chilometri quadrati, in gran parte arida e percorsa da tribù nomadi di beduini politeisti che si spostavano a dorso di cammello da un'oasi all'altra scortando carovane di mercanti e dedicandosi alla razzia. Fu l'Islam a trasformare questo mosaico di tribù nomadi del deserto arabico in un popolo combattivo, unito dalla fede in Allah e guidato dal profeta Maometto e dai suoi successori (califfi). In questa prospettiva riveste particolare importanza un'operazione politico-culturale compiuta a partire dal periodo che Maometto trascorse a Medina dopo la fuga (ègira) dalla Mecca dov'era perseguitato (622): la sublimazione al rango di guerra santa (jihad) dell'abitudine beduina alla razzia. Fu così che l'uso di razziare i sedentari stanziati nelle oasi si trasformò in una volontà di espansione armata talmente forte da consentire agli Arabi di conquistare, in un secolo circa, un impero sterminato.
Nell'espansione successiva alla morte del profeta è possibile distinguere due fasi. In un primo momento (632-661), la guerra santa - vista anche come mezzo per superare i contrasti tribali interni al mondo arabico - ebbe un successo rapido e insperato: furono conquistati la Siria, l'Egitto, la Cirenaica, la Tripolitania, l'impero persiano. Nella seconda fase, quella Omayyade (644-656), l'espansione fu più irta di difficoltà, soprattutto in Africa. Ciò nonostante, essa proseguì sia verso oriente sia verso occidente, tanto che alla metà dell'VIII secolo l'impero arabo andava dalle rive dell'Atlantico a quelle dell'Indo e inglobava la penisola iberica, l'estremità meridionale della Francia, l'Africa settentrionale, Cipro, la Siria, la Palestina, la penisola arabica, la Persia, l'Afghanistan, parte del bacino dell'Indo e del Kirgizistan.
L'irresistibile avanzata dell'Islam verso il cuore stesso del continente asiatico giunse a infliggere nel 751 una celebre sconfitta militare all'impero cinese a Talas nel Kirgizistan. Quest'espansione, poi estesa con la conquista di Creta e della Sicilia, fu un fatto di grande importanza anche per la storia economica. Il dominio dei paesi cristiani sul Mediterraneo passò in gran parte al mondo arabo, che, per riprendere un'immagine molto diffusa fra gli storici, strinse l'Europa in una «grande tenaglia» che andava dal Caucaso ai Pirenei. I motivi per tanto e rapido successo non sono però da ritrovare solo nelle capacità islamiche: l'entusiastica volontà di conquista dei beduini convertiti da Maometto si abbatté su imperi, come quelli bizantino e sasanide, resi fragili da pericolose lacerazioni sociali, da una pressione fiscale intollerabile e talvolta anche da persecuzioni religiose. È il caso, quest'ultimo, della Siria e dell'Egitto, dove era assai diffuso il monofisismo che Bisanzio ricorrentemente perseguitava.

Battaglie

Tarain

Le battaglie di Tarain

1191 e 1192

Anche se l'Islam era stato introdotto in India diversi secoli prima, dopo queste battaglie il Paese, soprattutto nella parte settentrionale, venne governato da un musulmano fino alla caduta della dinastia Moghul, nel 1857.

Tolosa

La battaglia di Las Navas de Tolosa

16 luglio 1212

Le alture nei pressi di Las Navas de Tolosa, non furono testimoni di una semplice vittoria cristiana sulle armate almohadi del califfo al-Nasir, con quella vittoria la Reconquista ebbe il suo vero punto di svolta.

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