Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Nanshan

26 maggio 1904

Gli avversari

Jasukata Oku

Generale giapponese, nato il 19 novembre 1849, morto a Tokyo il 18 luglio 1930. Capitano nel 1872, si distinse due anni dopo nella repressione della rivolta provocata dai reazionari. Generale di brigata nel 1885, fu inviato l'anno seguente in Europa per studi militari e, al suo ritorno in patria, fu promosso generale di divisione. Nella guerra contro la Cina (1894) ebbe il comando della 1ª divisione, che operò molto attivamente e con pieno successo in Manciuria, ottenendone in compenso il titolo di barone e il comando della Guardia imperiale. Nel 1903 generale d' armata, ebbe nella guerra scoppiata l'anno seguente contro la Russia il comando della 2ª armata, il quale, raccoltasi nel porto coreano di Chemulpo (Jinsen) e imbarcata su 80 piroscafi, prese terra ai primi di maggio 1904 nella penisola del Liao-tung. Di lì l'Oku forzò in aspro combattimento l'istmo di Nan-shan, poi combatté vittoriosamente alla battaglia di Telissu. Alla successiva battaglia di Liao-yang l'armata dell'Oku ebbe l'arduo compito di attrarre su di sé il maggior peso delle forze russe per agevolare la manovra d'un'altra armata giapponese all'estremo est del campo di battaglia. Infine, alla battaglia di Mukden sferrò tenaci e cruenti attacchi contro l'ala destra russa per dare tempo all'armata giapponese di Nogi, proveniente da Port-Arthur, di attuare una larga manovra aggirante di quella stessa ala nemica.


Anatolij Michajlovic Stessel (San Pietroburgo, 10 luglio 1848 - Chmel'nik, 18 gennaio 1915)

Anatolij Stessel nacque nel 1848, figlio del luogotenente generale Vinogradov Stessel. Si laureò dalla Scuola militare di Pavlovsk nel 1866 e partecipò alla guerra guerra russo-turca del 1877. Successivamente comandò il 16º Reggimento di fanteria Ladoga nel 1897 e quindi dal 1897 al 1899 il 44º Reggimento di fanteria della Kamchatka. Venne nominato capo della 3ª Brigata della Siberia Orientale dal 1899 al 1903. Nel 1901 venne nominato luogotenente generale e si distinse per il suo ruolo nella soppressione della Ribellione dei Boxer, per la quale ricevette l'Ordine di San Giorgio (quarta classe). Dal 12 agosto 1903 Stessel venne posto al comando della guarnigione di Port Arthur, Manciuria con un totale di oltre 50.000 uomini. Occupata dalla Russia fin dal 1897 le difese di Port Arthur erano state grandemente migliorate e modernizzate negli anni passati ed era considerata una delle posizioni più fortificate del mondo. Nel gennaio 1904 venne nominato comandante del Terzo Corpo d'Armata siberiano. Nel febbraio 1904 scoppiò la guerra russo-giapponese. In maggio venne nominato governatore del Distretto Militare di Kwantun. Il luogotenente generale Konstantin Smirnov venne nominato suo successore a Port Arthur. Nel maggio 1904 venne sconfitto a Nanshan e si ritirò a Port Arthur, dove venne stretto d'assedio dalla Terza Armata giapponese al comando del generale Nogi Maresuke e rilevando Smirnov dal comando considerandolo come suo subordinato, controcomandandone gli ordini, rifiutando le sue richieste di rinforzi e rifornimenti e inviando telegrammi fuorvianti allo zar che accusavano Smirnov di ogni problema. Per tentare di risolvere il problema del doppio comando il generale Kuropatkin ordinò a Stessel il 3 luglio 1904 di lasciare Port Arthur a bordo di un cacciatorpediniere, ma Stessel ignorò l'ordine. Successivamente alla morte del generale Roman Kondratenko il 15 dicembre 1904 a Fort Chikuan, Stessel nominò l'incompetente Aleksandr Fok al suo posto. Il 18 dicembre 1904 i giapponesi fecero esplodere una mina da 1800 kg sotto Fort Chikuan, che cadde la notte stessa. Il 28 dicembre 1904 una serie di mine furono fatte saltare sotto Fort Sungshu, l'ultima delle fortezze principali a essere rimasta, che si arrese quello stesso giorno. Il 1º gennaio 1904 anche Wantai cadde in mano giapponese. Quello stesso giorno Stessel e Fok inviarono un messaggio a un sorpreso generale Nogi offrendo la resa. Nessuno degli altri alti ufficiali russi era stato consultato e molti ne furono oltraggiati. La resa fu accettata e firmata il 2 gennaio 1905. Dopo aver occupato la città il generale Nogi rimase sorpreso dal trovare grandi scorte di cibo e munizione, che implicavano che Stessel sia era arreso prematuramente. I giapponesi gli concessero di rimpatriare e al ritorno a San Pietroburgo, Stessel venne congedato dal servizio il 30 settembre 1906. Nel 1907 affrontò insieme ad altri ufficiali la corte marziale e il 17 febbraio 1908 fu condannato a morte, sentenza successivamente commutata a dieci anni di prigionia. Il 6 maggio 1909 fu perdonato dalla zar Nicola II di Russia. Morì nel 1915 a Chmel'nik (ora compresa in Oblast' di Vinnycja, Ucraina).

La genesi

Il 21 febbraio 1904 fu ultimato lo sbarco di una divisione giapponese in Manciuria, era l'inizio vero e proprio dell'invasione nipponica. Alla fine di marzo era in Corea tutta l'armata Kuroki (1ª armata).Questa massa avanzò al confine mancese-coreano con l'intento di forzare il passo del fiume Ya-lu kiang e prendere posizione sulle alture della riva destra, rimanendovi fino a compiuto sbarco nella penisola del Kwang-tung della 2ª armata. I Russi avevano sullo Ya-lu kiang un grosso distaccamento di copertura (2 divisioni e 2 brigate di cavalleria). S'impegnò battaglia il 1 maggio e i Russi dovettero ripiegare. Le successive azioni di Togo contro Port Arthur si limitarono fino a tutto aprile a continui tentativi di ostruzione del passaggio fra la rada interna e il mare libero, allo scopo d'"imbottigliare" la flotta russa e impedire di molestare i trasporti di truppe giapponesi diretti alle coste della Manciuria. Iniziarono così le prime operazioni nel Liao-tung meridionale. La 2ª armata giapponese (Oku) iniziò lo sbarco il 5 maggio. I Russi, sorpresi, non tentarono neppure d'impedire lo sbarco e rimasero intorno a Pu-lan-tien. Contro di essi il generale giapponese inviò un distaccamento di osservazione, e il rimanente delle forze fu diretto a sud contro Port Arthur. A difesa esterna della piazza i Russi occuparono forti posizioni nell'istmo di Nan-shan. I Giapponesi le attaccarono e fra il 25 e il 28 maggio 1904.

La battaglia

Come detto, quasi contemporaneamente alle operazioni sullo Yalu, tra il 6 e il 21 maggio 1904, i giapponesi cominciarono una serie di sbarchi e di avanzate che portarono la loro 3ª armata a muovere da Pitzewo e che culminarono nel superamento dell'istmo di Chinchou, ultimo baluardo della difesa russa prima di Port Arthur, superamento che avvenne il 26 maggio con la battaglia di Nanshan. Tale battaglia vide di fronte i circa 3000 uomini e 90 cannoni del generale Fock contro i 35000 uomini e 198 cannoni del generale Oku. I russi si erano attestati sulla collina fortificata di Nanshan, pronti a ritirarsi, non appena le cose si fossero messe male, su un'altra collina fortificata retrostante, Nankuanling. I russi si difesero valorosamente, e a un certo punto sembrarono addirittura prevalere, ma alla sera, dopo che dalle 5,30 del mattino gli attacchi si susseguivano incessantemente, i giapponesi , ormai a corto di forze, di energie e di munizioni, in un estremo assalto riuscirono a sfondare il fianco sinistro delle trincee russe e a conquistare la sommità della collina; i difensori russi si ritirarono sulla seconda collina fortificata, dove però non dovevano avere altrettanta fortuna. Sostanzialmente, Fock ritirò il grosso delle proprie truppe a Port Arthur, lasciando solo una modesta linea di difesa vicino a Dalny. Nella battaglia, i russi ebbero 850 morti e 68 cannoni catturati; i giapponesi ebbero 4234 morti. Molti commenti possono essere fatti, e molti insegnamenti tattici possono essere tratti, dalla battaglia di Nanshan. Anch'essa rappresentò uno dei primi esempi di attacco in massa di fanteria, sostenuta dall'artiglieria, contro una postazione pesantemente fortificata e trincerata, protetta anch'essa dall'artiglieria e difesa da nidi di mitragliatrici, ad anticipazione delle grandi battaglie della I Guerra Mondiale nel teatro europeo. I litigi e le gelosie tra gli ufficiali anziani russi, uniti in molti casi alla loro effettiva incompetenza, furono senza dubbio i maggiori responsabili della disfatta russa. Risulta oggi evidente agli studiosi di strategia che Fock perse una clamorosa possibilità di contrattaccare con successo, quando, poco prima del tramonto, le truppe giapponesi erano in difficoltà.Ma questa fu la caratteristica dei comandi russi durante tutto il conflitto: non trovarono mai il modo di uscire dall'atteggiamento difensivista in cui essi stessi si erano cacciati, né di superare la loro quasi fatalistica disorganizzazione. Le mitragliatrici dimostrarono ancora una volta il loro grande valore difensivo, ed è da rimarcare anche il fatto che l'artiglieria giapponese, pur efficace nel mettere fuori gioco i cannoni russi, non riuscì a scovarle e distruggerle, nonostante tutti gli sforzi fatti. Per quanto riguarda la direzione del tiro d'artiglieria, i giapponesi avevano distribuito alle loro batterie dei disegni con le piantine delle postazioni nemiche da martellare. Non sembra però che in questo caso il sistema abbia avuto l'efficacia sperata. Quello che invece fu determinante nel mettere fuori causa i cannoni russi fu, da parte giapponese, la concentrazione del fuoco su una batteria dopo l'altra. Inoltre, i russi avevano piazzato i loro mortai proprio sulla sommità della collina di Nanshan, con le posizioni collegate da visibilissimi cavi telefonici aerei per ricevere gli ordini di tiro. Ciò fu pregiudizievole, poiché le linee telefoniche aeree furono distrutte quasi subito dai bombardamenti giapponesi, rendendo impossibili le comunicazioni da e verso quelle batterie. Anche gli apprestamenti difensivi sulla collina di Nanshan, seppure impressionanti per quantità, spesso sembrarono mal disposti.

Le conseguenze

Dal punto di vista dell'influenza sull'andamento globale del conflitto, la vittoria all'istmo di Chinchou consentì ai giapponesi di iniziare l'assedio vero e proprio a Port Arthur; la piazzaforte avrebbe tuttavia resistito fino al 2 gennaio dell'anno successivo. A causa del dispendio imprevisto di munizioni e la conseguente carenza i giapponesi non riuscirono a muoversi da Nanshan prima del 30 maggio, in quella data si mossero verso Dalian convinti di dover affrontare un arduo scontro ma con loro grande sorpresa la trovarono indifesa nonostante fosse un porto strategico di grande importanza e facilmente difendibile; questo è dovuto al fatto che i russi preferirono ritirarsi per concentrarsi sulla difesa di Port Arthur. Sebbene la vittoria sia da attribuire senza dubbio ai giapponesi, che riuscirono a conquistare la collina e le zone limitrofe, essa fu molto più ardua di quanto i giapponesi potessero pronosticare. Questo perché l'ottima difesa di Tretyakov costrinse i giapponesi (superiori per numero 10 a 1) ad uno sforzo imprevisto e ad un grave dispendio di uomini, mezzi e munizioni. Infatti i russi persero in totale circa 1.400 uomini tra morti, feriti e dispersi mentre i giapponesi ebbero oltre 4.000 perdite e tra i morti c'era anche il figlio maggiore del generale Maresuke Nogi.



Bibliografia:
"La guerra nell'Estremo Oriente 1904-1905", L. Dal Verme, Roma 1906
"La guerra russo-giapponese", V. Carpi, Torino 1906-07
"La guerra ruso japonesa", M. J. Lagos, Buenos Aires 1905
"The Russo-Japonese War", fully illustrated, W. Jikemura, Tokyo 1905