Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Wakefield

10 Luglio 1460

La regina Lancaster

MARGHERITA d'Angiò, regina d'Inghilterra

Nata nel 1430, morta il 25 agosto 1482. Figlia di Renato d'Angiò e d'Isabella di Lorena, e nipote di Carlo VII di Francia, fu fidanzata a Enrico VI d'Inghilterra nel maggio 1444 (fidanzamento che fu il risultato della politica del partito pacifista inglese, capeggiato dal conte Suffolk e avversato dai fratelli del re). Venendo in Inghilterra nel maggio 1445, Margherita si legò con Guglielmo duca di Suffolk e, dopo la caduta di lui nel 1449, con Edmondo conte di Somerset, opponendosi in tal modo al partito popolare che aveva per capo il duca Humphrey di Gloucester cui succedette più tardi Riccardo di York. Il 13 ottobre 1453 nacque a Margherita il figlio Edoardo, e ciò precluse la possibilità di successione al duca di York, che però ebbe la carica di protettore (1453-55) durante il periodo della pazzia di Enrico VI. Guarito quest'ultimo, il duca di York e i suoi amici perdettero le rispettive cariche, e non furono chiamati a far parte del Gran consiglio. Il duca di York prese allora le armi e vinse la prima battaglia di St Albans. Sopravvenne il secondo periodo della pazzia d'Enrico (1455-56) e York fu di nuovo protettore; Margherita lasciò Londra, ma nell'ottobre 1456 aveva già riconquistato il potere. Nonostante una riconciliazione superficiale nel 1458, l'anno seguente scoppiò la guerra civile. Nella battaglia di Northampton Riccardo di York s'impossessò della persona del re e Margherita fuggì nel Galles e poi in Scozia, offrendo di cedere Berwick in cambio di aiuti e dimostrando con tale offerta di non comprendere i sentimenti nazionali inglesi. Il duca di York fu ucciso a Wakefield e Margherita vinse la seconda battaglia di St Albans che aprì la via di Londra. Ma l'occasione fu perduta a causa della riluttanza d'Enrico, ed Edoardo duca di York si proclamò re, riportando a Towton una vittoria decisiva. Margherita cercò aiuti in Francia, dove finì per tornare dopo un tentativo fallito d'invadere l'Inghilterra dalla Scozia (1462). Enrico fu rinchiuso nella Torre di Londra. Nel 1470 Warwick offrì a Margherita il proprio aiuto: egli invase l'Inghilterra, ma fu battuto a Barnet e il giorno in cui Margherita sbarcò (4 maggio 1471) i suoi partigiani furono sconfitti a Tewkesbury, dove suo figlio fu ucciso. Ella stessa fu imprigionata per cinque anni e dal 1475 fino alla morte visse poveramente in Francia.

La genesi

Dopo la battaglia di Northampton il 10 luglio 1460, il Duca di York tornò dall'Irlanda, nel tentativo di convincere il Parlamento inglese ad accettare le sue pretese al trono d'Inghilterra, sostituendo il re Enrico VI, ancora prigioniero degli Yorkisti dopo la sua cattura nella battaglia di Northampton. La mossa del Duca di York per accedere al trono fu duramente respinta dal Parlamento, ma fu approvata una promulgazione in base alla quale lo York sarebbe diventato re alla morte del re Enrico VI. La moglie del re, la regina Margherita d'Angiò, reagì con rabbia a questa espropriazione dei diritti di suo figlio, il principe di Galles, e iniziò a radunare un esercito di sostenitori dei Lancaster nel nord dell'Inghilterra.
In questo periodo, vari sostenitori Lancaster presero di mira le tenute del Duca di York e altri importanti centri Yorkisti nel nord dell'Inghilterra, attaccandole e tartassandole. Finchè, nell'autunno del 1460, il duca di York si affrettò ad dirigiersi a nord di Londra, con i suoi più stretti sostenitori ed un piccolo esercito di circa 5.000 uomini. York raggiunse il suo maniero di Sandal, sul lato sud del fiume Calder, nei pressi della città dello Yorkshire di Wakefield, il 21 dicembre 1460, e lì trascorse il Natale con il suo esercito alloggiato in più punti dei villaggi vicini. Il figlio di York, Edward, conte di March, si stava trasferendo dalle sue tenute ai confini gallesi per sostenere suo padre con un esercito di rinforzo.
La regina Margherita d'Angiò, con il suo esercito Lancaster, trascorse invece il Natale al Castello di Pontefract, a circa 12 miglia da Wakefield. Immediatamente dopo il giorno di Natale, la regina Margaret marciò verso Wakefield per affrontare il duca di York. L'esercito dei Lancaster comprendeva probabilmente circa 15.000 uomini, l'esercito Yorkista circa 4.000 uomini.

Armi ed equipaggiamento nella battaglia di Wakefield

I comandanti anziani e i loro nobili sostenitori (e cavalieri) si presentavano in battaglia a cavallo in armatura pesante, con spada, lancia e uno spesso scudo. Il loro seguito comprendeva uomini d'arme a cavallo, in armatura e armati di spada, lancia e scudo, anche se spesso combattevano a piedi. Va ricordato che la fine della Guerra dei Cent'Anni, decretò il ritorno dalla Francia di molte centinaia di fanti e arcieri inglesi e gallesi. I nobili inglesi e gallesi più ricchi erano in grado di reclutare tra questi nugoli di combattenti veterani delle intere compagnie di servitori armati estremamente disciplinati, che andarono formando la spina dorsale dei loro eserciti sul campo. Per quanto riguarda le prime armi da fuoco, come gli archibugi, iniziavano ad apparire in gran numero sul campo di battaglia, ma erano ancora ingombranti, inaffidabili e difficili da usare. L'artiglieria, sebbene ampiamente utilizzata in guerra, era ancora troppo pesante, ingombrante e difficile da spostare e anche la velocità di fuoco era troppo bassa per poter essere usata sul campo di battaglia, al contrario delle guerre d'assedio, così non trovò utilizzo nella battaglia di Wakefield.

La battaglia

Si dice che la regina Margherita abbia inviato al Duca di York una serie di messaggi offensivi, dicendo che era troppo codardo per uscire dal suo castello e dare battaglia a un esercito guidato da una donna. Ma in effetti che vantaggio avrebbe avuto il duca di York a lasciare il castello di Sandal per combattere un esercito più numeroso dei Lancaster, senza considerare che entro pochi giorni sarebbe arrivato, il figlio di York, Edward, conte di March, con rinforzi sostanziali e che la regina Margherita non aveva alcuna fornitura per creare macchine d'assedio atte a prendere con la forza il castello di Sandal. Allo York bastava semplicemente resistere nel castello, per costringere i Lancaster o ad un'umiliante ritirata, oppure ad affrontare una probabile sconfitta all'arrivo del March.
Una parte dell'esercito dei Lancaster si schierò immediatamente fuori dal castello. Il resto era posizionato fuori dalla vista dei difensori sui bastioni, tra le colline circostanti, portando York a sottovalutare i numeri che aveva affrontato e a credere che avrebbe vinto una battaglia in campo aperto. Così, all'avvicinarsi dell'esercito dei Lancaster, le truppe yorkiste alloggiate nei villaggi vicini furono costrette ad entrare nel castelloo di Sandal, causando una grave carenza di razioni nel castello.
Qualunque fossero le ragioni che considerava più importanti, il duca di York era determinato a lasciare il castello di Sandal e ad attaccare l'esercito della regina. Il duca tenne il proprio consiglio di guerra, il 29 dicembre 1460, in cui erano presenti, oltre al duca, i suoi subordinati di alto livello come il conte di Salisbury, Sir Thomas Neville, Sir David Hall, Sir John Parr, Sir John Mortimer, Sir Hugh Mortimer e molti altri soldati esperti che lo esortarono a rimanere all'interno del castello di Sandal e ad aspettare suo figlio con i rinforzi che stava portando con sè. Nonostante questo consiglio, il duca di York era determinato a fare una sortita e attaccare l'esercito dei Lancaster.
La mattina del 30 dicembre 1460, le porte del Castello di Sandal furono spalancate: l'esercito Yorkista marciò fuori e attaccò le truppe Lancaster nelle immediate vicinanze del castello. I Lancaster furono colti di sorpresa dall'attacco. Il Duca di York ispirò i suoi uomini a combattere con grande ferocia e inizialmente i Lancaster furono respinti in disordine.
Ma i Lancaster erano in numero troppo maggiore rispetto agli Yorkisti e così il grosso dell'esercito della regina Margherita apparve improvvisamente dai boschi e dalle colline intorno al castello. Il momento critico dello scontro arrivò quando il conte di Clifford fece muovere il corpo principale delle truppe Lancaster da Sandal Common, dove erano accampati, e attaccarono gli York. Da quel momento in poi, gli Yorkisti andarono incontro alla sconfitta.

La battaglia di Wakefield
La Battaglia di Wakefield
Il duca di York fu ferito più volte e perse il controllo del suo esercito. Il panico si diffuse tra le fila degli York, portando ad un crollo finale. Le truppe di Clifford circondarono l'esercito Yorkista e catturarono i sopravvissuti, incluso lo stesso duca di York ferito. I Lancaster occuparono il Castello, lasciato dagli Yorkisti senza una guarnigione; mentre le poche truppe Yorkiste non catturate dai Lancaster fuggirono nelle campagne e così la battaglia finì.

Le perdite

Circa 2.900 soldati yorkisti furono uccisi e la maggior parte del resto dell'esercito del duca di York fu fatto prigioniero. Tra gli Yorkisti di spicco uccisi nella battaglia di Wakefield c'erano Sir Thomas Harrington, Sir David Hall, Sir Hugh Hastings, Sir Thomas Nevil, Sir John Mortimer e Sir Hugh Mortimer. Tra gli Yorkisti che invece furono catturati c'era il conte di Salisbury. Le vittime dei Lancaster non sono note ma probabilmente furono anch'esse significative.

Le conseguenze

Come detto in precedenza le vittime più importanti della battaglia furono il Duca di York, leader della causa Yorkista e tra gli aspiranti al Trono d'Inghilterra, e il suo giovane figlio, Edmund, conte di Rutland. La battaglia di Wakefield è particolarmente nota per il duello in cui il conte di Rutland fu ucciso dal conte di Clifford, presumibilmente per vendetta per la morte del padre di Clifford nella prima battaglia di St Albans. Mentre l'esercito yorkista usciva dal castello di Sandal e attaccava i Lancaster all'esterno delle mura, il conte di Rutland, di diciassette anni, fu portato dal suo tutore verso Wakefield nel tentativo di fuggire. Clifford catturò Rutland e il suo tutore mentre stavano per attraversare il ponte verso Wakefield e uccise lo stesso Rutland. Alcuni resoconti della battaglia danno il Duca di York come ucciso nei combattimenti, altri invece, tra cui Shakespeare, hanno dato lo York come prigioniero e sottoposto a una beffarda incoronazione da parte della regina Margaret e Clifford, con una corona di carta posta sulla testa di York, prima di farlo giustiziare. Inoltre pare che il conte di Clifford regalò allo York un fazzoletto intriso di sangue di suo figlio, Rutland. La testa del duca di York fu portata a York e mostrata sul Micklegate, dove furono state esposte anche le teste del conte di Rutland e del conte di Salisbury, visto che dopo esser stato catturato, fu portato al castello di Pontefract dai Lancaster e lì giustiziato. Il titolo di duca di York passò al figlio di maggiore, Edoardo, Conte di March (poi re Edoardo IV), che raccolse la causa Yorkista e avanzò su York, deciso a combattere i Lancaster a Towton, la Domenica delle Palme del 29 marzo 1461.