Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Sluys

24 Giugno 1340

Gli avversari

EDOARDO III, re d'Inghilterra

Figlio maggiore di Edoardo II, nacque il 13 novembre 1312. Accompagnò sua madre Isabella di Francia, quando essa si ritirò alla corte di suo fratello Carlo IV nel 1325; e lì nel 1326 Isabella combinò il suo matrimonio con Filippa, figlia del conte di Hainaut. Ma nel settembre 1326 Isabella ritornava in Inghilterra, col suo amante Ruggiero Mortimer; e, con l'aiuto di Enrico, conte di Lancaster, dei nobili e del partito influente dei funzionarî (officials), diretti dal vescovo Stratford, obbligava Edoardo II ad abdicare. Così il 24 gennaio 1327 il giovane Edoardo divenne re.
Benché il parlamento avesse nominato un consiglio presieduto da Lancaster, cugino e tutore di Edoardo, Isabella e Mortimer si accaparrarono tutto il potere, e gli sforzi infruttuosi fatti da Lancaster negli anni 1328-9 per rovesciarli portarono solo all'ingiusta esecuzione dell'alleato di lui, il conte di Kent. Ma la spudorata immoralità, l'avarizia e l'incapacità di Isabella e di Mortimer, che dopo la sfortunata campagna del 1327 concludevano i disonorevoli trattati con la Francia e con la Scozia, nei quali riconoscevano Roberto Bruce quale re di Scozia, disgustarono tutti, e nell'ottobre 1330 Edoardo e i suoi amici, sostenuti da Lancaster e dal partito di Stratford, ottennero l'esecuzione di Mortimer per tradimento e confinarono in Castle Rising (Norfolk) Isabella. Edoardo diveniva re di fatto; iniziava il suo governo cooperando coi nobili, diretti da Lancaster e con il partito dei grandi funzionarî, diretto da Giovanni e Roberto Stratford. Tipico re guerriero, abile tattico, se pur deficiente stratega, Edoardo riuscì a combinare alleanze che gli furono di gran vantaggio per le sue imprese all'estero; ma nell'interno egli non seguì una politica coerente, cercando solo di acquistare maggior potere e più denaro per le sue guerre e per lo sfoggio esteriore. Le sue stravaganze e la sua rapacità gli alienarono l'animo dei sudditi.
Sorsero subito delle difficoltà con la Francia. Quando morì Carlo IV nel 1328, Isabella, come figlia di Filippo IV, avanzò pretese al trono per Edoardo, benché le usanze francesi vietassero la successione femminile. Ma anche se fosse stata ammessa la discendenza femminile, avrebbe avuto maggiori diritti Carlo, figlio di Giovanna di Navarra, figlia di Luigi X. Le pretese di Edoardo non furono accolte; ma, s'egli si rifiutò nel 1329 di rendere omaggio di vassallo a Filippo VI, vi si piegò nel 1331, quando Filippo ebbe promesso di restituire certe terre usurpate dai Francesi nell'Aquitania. Sennonché i torbidi sorti per la successione scozzese impedirono questo aggiustamento: nel 1333 Edoardo distrusse l'esercito di David, figlio di Roberto Bruce, a Halidon Hill presso Berwick, e pose l'impopolare Edoardo Baliol sul trono di Scozia, come suo vassallo. Il nazionalismo scozzese, sostenuto dalla Francia, riprese forza: nonostante le feroci campagne degl'Inglesi del 1334, 1335 e 1336, Baliol fu espulso e verso il 1341 David fu rimesso sul trono.
Filippo VI intanto occupava l'Agenais e minacciava d'invadere l'Inghilterra, mentre i marinai francesi e inglesi combattevano continuamente nella Manica. Quindi Edoardo preparò la sua flotta, si alleò con l'imperatore Ludovico il Bavaro, col duca di Brabante e coi conti di Hainaut, di Gheldria e di Juliers; ma utili alleati suoi erano unicamente le città fiamminghe: Gand, Bruges, Ypres e Cassel, che, sotto la direzione di Jacques van Artevelde di Gand, si erano rivoltate contro il loro conte Luigi e contro Filippo VI e che strinsero alleanza con Edoardo, per assicurare il loro commercio con l'Inghilterra (importazioni di lana), tanto necessario per loro. Così, nel 1338 Edoardo condusse un grande esercito ad Anversa, ma i suoi alleati si rifiutarono di combattere, e la burlesca campagna del 1339 finì per esaurire i suoi fondi. Nel gennaio 1340 i Fiamminghi persuasero Edoardo ad assumere il titolo di re di prancia, poi egli ritornò in Inghilterra per formare un nuovo esercito. Ma il 24 giugno 1340, con la decisiva battaglia navale di Sluys, Edoardo allontanò il pericolo dell'invasione francese e rese sicuro per le navi inglesi il mare, anche se la mancanza di fondi gl'impediva di trar frutto dalle sue vittorie. La campagna del 1340 fallì, ed Edoardo fece tregua. Intanto sorgevano contrasti interni: Edoardo, che cercava di governare da autocrate, elevò il suo consiglio privato, che risiedeva ad Anversa ed era formato da nobili sottomessi e da funzionarî della casa, al disopra del Consiglio della reggenza in Inghilterra, dominato invece dall'arcivescovo Stratford e dai grandi funzionari dello stato. Stratford rispose col limitare le sovvenzioni ed Edoardo dovette cedere; ma tornato in Inghilterra nel novembre del 1340, licenziò i grandi funzionari e giudici, sostituendoli coi suoi familiari. I grandi del regno gl'impedirono tuttavia di punire l'arcivescovo Stratford, sostenendo che questi, come pari, poteva essere giudicato solamente dal parlamento; ed Edoardo dovette altresì promettere di far nominare i grandi funzionarî dal parlamento. Così, benché egli avesse presto annullato queste concessioni, tuttavia abbandonò il suo tentativo di governare per mezzo della sua corte privata, cooperando quindi coi grandi nel parlamento e coi funzionarî dei grandi dipartimenti.
Nonostante la tregua conclusa nel 1340, Edoardo e Filippo continuarono a combattere con inutili e dispendiose battaglie, per sostener gli aspiranti rivali al ducato di Bretagna (1342-45), finché nel 1345 la guerra fu ripresa formalmente. Enrico di Lancaster condusse tre incursioni fortunate dalla Guascogna, riportando vittorie ad Auberoche (1345), ad Aiguillon (1346) e a Poitiers (1346) e conquistando l'Agenais, il Périgord, l'Angoulême e la Saintonge. Nel 1346 Edoardo devastò con un forte esercito la Normandia e minacciò Parigi; respinto verso il nord da Filippo, egli offrì battaglia presso Crécy nel Ponthieu (26 agosto) e, maneggiando abilmente i suoi arcieri e la sua disciplinata fanteria, distrusse l'esercito, molto più numeroso, dei Francesi. La potenza di Filippo VI era con ciò pressoché annientata, ed Edoardo poté assediare indisturbato Calais. La resa di questa città nel 1347 gli aprì un permanente ingresso in Francia. Intanto il suo protetto, Giovanni di Montfort, si assicurava il ducato di Bretagna, e il re Davide di Scozia, alleato dei Francesi, era sconfitto e catturato presso Neville's Cross. Tuttavia la mancanza di fondi costrinse Edoardo a fare tregua nel settembre del 1346; l'Inghilterra, benché arricchita dalla preda fatta in Francia, e dal commerciti fiammingo, e benché entusiasta dei successi di Edoardo, cominciava a sentirsi stanca degli sforzi fatti. Quanto precaria fosse la situazione, dimostra il fallimento - che ebbe gravi ripercussioni in Italia - della grande casa fiorentina dei Bardi e dei Peruzzi, banchieri del re, rimasti allo scoperto per i prestiti fatti al re. Lo stesso parlamento, che prima aveva votato larghi sussidî, ottenendo concessioni importanti da Edoardo, verso il 1348 cominciò a declinare le responsabilità della politica estera e a chiedere i negoziati di pace. Invece, dopo otto anni d'irregolari combattimenti sul confine, la guerra fu ripresa nel 1355. Il figlio maggiore di Edoardo, Edoardo il principe Nero, che comandava in Guascogna, fece delle incursioni distruttive nella Linguadoca (1355), e nella Francia centrale (1356), riportando presso Poitiers (19 settembre 1356) una vittoria ancora più strepitosa di quella di Crécy, e facendo prigioniero il re di Francia, Giovanni. La Francia cadde nell'anarchia; ma il reggente Carlo respinse le condizioni di pace offerte dagl'Inglesi nel 1358 ed Edoardo allora devastò la Francia di NO., da Calais fino alla Borgogna (1359-60), pur non riuscendo a prendere Reims e Parigi. Finalmente, dai lunghi negoziati di Bretigny uscì il trattato di Calais (ottobre 1360); con esso Giovanni veniva liberato contro promessa di un enorme riscatto; venivano dati a Edoardo Calais, Ponthieu e tutta l'Aquitania (compresi il Poitou, il Limosino, il Rouergue e il Bigorre). Le pretese di Edoardo alla corona di Francia e la questione della sovranità della Francia sull'Aquitania furono invece deliberatamente omesse. Il Principe Nero, come principe dell'Aquitania e della Guascogna, tentò di formare di queste conquiste uno stato nuovo; ma la sua disastrosa spedizione in Castiglia del 1367 distrusse il suo esercito, rovinò la sua salute e lo portò al fallimento finanziario. Il focatico imposto da lui per l'estinzione dei suoi debiti, precipitò il malcontento nel paese. I borghesi si risentivano fortemente del governo inglese; i nobili odiavano l'amministrazione istituita dagl'Inglesi, costosa, centralizzata e in prevalenza composta d'Inglesi. Essi fecero appello a Carlo V, come al sovrano del principe, e questi volontieri lo citò nel 1369 alla sua corte; ma, avendo il principe risposto sdegnosamente, la guerra ricominciò: nell'Aquitania si accese la ribellione, e gli eserciti francesi, evitando battaglie aperte, esaurirono gl'Inglesi con piccole scaramucce e scorrerie. Il principe, abbattuto e ridotto alla disperazione, tornò nel suo paese nel 1371, rinunziando all'Aquitania; il suo fratello minore, Giovanni di Gaunt, devastò la Francia, da Calais fino a Bordeaux, senza potere né costringere il nemico a una battaglia né far cessare la rivolta. Una flotta franco-castigliana, dopo aver sconfitto la flotta di Edoardo, tagliò le comunicazioni marittime e, quando nel giugno del 1375 Edoado accettò una tregua, il dominio degl'Inglesi in Francia era rovinato: solo Calais, Cherbourg, Brest, Bordeaux e Bayonne rimasero in mano degl'Inglesi. Edoardo stesso aveva abusato delle risorse inglesi. Difficoltà economiche di lunga durata, aggravate dalle stragi periodiche della peste, condussero a una crisi; lo statuto dei lavoratori (1351) che regolava gli stipendi e i prezzi, funzionava male, creando molte amarezze fra la classe dei contadini; mentre la manipolazione egoistica che Edoardo aveva fatto dei regolamenti del mercato della lana aveva arrecato grandi difficoltà ai negozianti. Per di più Edoardo, vecchio e debole, cadde sotto il dominio poco scrupoloso della sua amante Alice Perrers e di altri favoriti. La politica inglese degenerò quindi in lotta di partiti, nella quale i figli di Edoardo stavano a capo dei gruppi rivali, usando le risorse dei vasti appannaggi, che il padre aveva assicurato loro col farli sposare a eredi di grandi famiglie terriere. La questione politica principale era però costituita dalla lotta contro la chiesa. I vero che, nonostante la supposta politica francofila dei papi di Avignone, Edoardo era riuscito a concludere un efficace accordo con la curia e ch'egli cercava solo di limitare e non di distruggere l'influenza papale in Inghilterra, senza voler far cessare i diritti papali sui benefici inglesi, o proibire qualunque appello fatto ad Avignone. Ma Wycliffe, denunciando la ricchezza e la corruzione dei grandi prelati, trovò degli ardenti sostenitori: lo stesso quarto figlio di Edoardo, Giovanni di Gaunt, duca di Lancaster, diresse un forte attacco dei baroni contro i grandi funzionari ecclesiastici dello stato, riuscendo a farli licenziare nel 1371 e a farli sostituire da elementi laici. Sennonché i ministri di Lancaster, essendosi mostrati corrotti e incapaci, furono incolpati delle vergognose sconfitte degl'Inglesi in Francia; e, su azione del Principe Nero, unito con Edmondo Mortimer, conte di March, e i prelati, essi furono deferiti alla Camera dei lord, che pronunciò la loro condanna e li fece imprigionare. Ma il Principe Nero morì nel luglio del 1376, e Lancaster riebbe la sua influenza. In mezzo a tutte qveste lotte Edoardo, ormai un puro strumento dei partiti aristocratici, morì il 21 giugno 1377.

Hugues Quiéret ( 1290 ca. - 24 giugno 1340) nobile, ammiraglio e comandante militare francese.

Prima di diventare ammiraglio, fu consigliere, Gran Maestro di Francia, poi siniscalco di Beaucaire e Nimes dal 1325 al 1332. Fu nominato ammiraglio, poi capitano di Tournay, poi ammiraglio di Francia. Dopo diverse vittorie, comandò la flotta francese nella battaglia di Sluys nel 1340, durante la guerra dei cent'anni tra Francia e Inghilterra, dove fu ferito, catturato e decapitato dagli inglesi. Il padre di Hugues si chiamava anch'egli Hugues; era un cavaliere e signore di Douriez e Fransu. La sua famiglia, i Quiéret, riportava la propria ascendenza dai signori di Piccardia, sebbene non sia possibile produrre alcuna genealogia certa. Tra i suoi antenati pare vi fosse anche Jean II d'Harcourt (1240-1302), maresciallo di Francia dal 1283 e sopratutto tra i primi ammiragli di Francia, a partire dal 1295. Sotto il regno di Filippo VI di Francia la carica di Ammiraglio di Francia era stata riformata e cessò di essere assegnata agli stranieri, come accadde fino a quel momento, e venne concessa a Quiéret come prominente nobile francese dal 7 dicembre 1335. Ciò non lo rese il comandante supremo della flotta francese, ma piuttosto il subordinato di Raoul II de Brienne, conestabile di Francia e capitano generale sopra e prima di tutti gli altri dell'armata di mare. Da par suo, Quiéret era ertemamente abile nell'organizzazione della flotta, e giocò un ruolo importante nel migliorare gli arsenali a Leure (accanto ad Harfleur) e al Cloes des Galées. Tuttavia, si rivelò migliore nell'organizzazione della flotta che nel combattimento navale effettivo.
Tra le sue massime ambizioni vi fu il progetto d'invasione dell'Inghilterra; le province francesi vennero direttamente coinvolte per fornire ed armare le navi della flotta d'invasione. Lo scopo di questa flottiglia era quello di unirsi alle preesistenti navi del re francese e trasportare 4.000 uomini d'arme in Inghilterra; l'intera forza era conosciuta come La grande armée de la mer(La grande armata di mare).I preparativi per questa spedizione furono avviati ad Harfleur e Leure nel 1339, ed il solo porto di Leure fornì ben 32 navi e 3 galee per la flotta di Filippo, più dei porti di Dieppe e Harfleur messi insieme. I preparativi sono testimoniati da un comando dell'8 novembre 1338 in cui lo stesso Quiéret commissionò a Thomas Fouques, custode del parco delle galee del re, la cui base era allora a Rouen (e noto come il Cloes des Galées, o il Clos de Rouen; il più antico arsenale in Francia), per acquistare a qualsiasi prezzo le armi che i mercenari riuniti a Leure e Harfleur avevano venduto ai mercanti, e che proponeva invece di prendere durante la spedizione. Tuttavia, il documento più importante sui preparativi è la "rinuncia" del 2 luglio 1338 che ha dimostrato che la flotta utilizzava polvere da sparo, primo documento sull'artiglieria navale francese.
La Collection des chroniques nationales françaises descrive la scorreria/invasione operata da questa forza navale: "Così, molto presto, Hugues Quier ei suoi compagni, avendo saputo che i loro sospetti si erano rivelati giusti e che era scoppiata la guerra tra Francia e Inghilterra, una domenica mattina si recarono nel porto di Hantonne (Southampton), mentre la gente era a messa; e i suddetti Normanni e Genovesi entrarono nella città, la presero, la saccheggiarono e la derubarono completamente, e uccisero molte persone e violentarono diverse donne e vergini, il che era una cosa vergognosa..." "...il re Filippo di Francia, aveva dato avviso a tutto il suo grande esercito, e fortemente rafforzato la sua grande marina che teneva il mare, di cui messere Hugues Quieret, Bahuchet e Barbevaire erano capitani e comandanti. E questi tre maestri avevano una grande quantità di soldati genovesi, normanni, picardi e bretoni fecero molte incursioni quell'inverno sugli inglesi, e spesso corse [lungo la Manica] fino a Dover e Sandwich, Winchelsea, Ryee altri luoghi lungo le coste dell'Inghilterra; e gli inglesi li temevano grandemente, poiché erano così forti in mare che avevano più di 40.000 soldati in loro compagnia; e niente poteva impedire loro di ritirarsi, né di partire per l'Inghilterra..." Si sa per certo che Quiéret bruciò anche navi inglesi a Bristol e Plymouth
Dopo questa serie di scorrerie, Quiéret si trovo ad affrontare scontri veri e propri contro gi inglesi in mare aperto: il primo ad Arnemuiden, il 23 settembre 1338, all'inizio della Guerra dei Cent'anni, in cui i suoi uomini catturarono il ricco carico inglese, perdendo appena cinque vascelli, e massacrando i prigionieri inglesi (al termine di questa battaglia, Quieret fu nominato capitano di Tournay). Il secondo grande scontro navale in cui si trovò a partecipae fu qullo che gli costò la vita. Il 24 giugno 1340, la battaglia di Sluys nell'estuario dello Zwin (un braccio di mare, ora insabbiato, che portava a Bruges ) lanciò la flotta francese numericamente dominante contro 150 navi inglesi comandate da Edoardo III . Questa è stata la prima grande battaglia della Guerra dei Cent'anni. La battaglia segnò la distruzione e la sconfitta decisiva della flotta francese.

BOCCANEGRA, Egidio

Valoroso ammiraglio, durante il dogato del fratello Simone. Nel 1340 la Repubblica genovese, con una piccola flotta, lo mandò in aiuto di Alfonso XI, re di Castiglia, allora in guerra con i Mori di Granata. Mentre le truppe castigliane e portoghesi combattevano per terra, il Bocanegra, con le sue undici galee, assalì arditamente la flotta moresca che, composta di 60 navi, era schierata in battaglia all'imboccatura del fiume Salado. Dopo accanito combattimento la vittoria arrise al Genovese, il quale riuscì a impadronirsi di dodici legni nemici, disperse i rimanenti e sbarcò le sue ciurme a terra. Con queste assalì i nemici alle spalle, decidendo della giornata. Egidio Boccanegra fu dal re Alfonso nominato grande ammiraglio e rimase al servizio di Castiglia. Nel 1344 con perizia e valore cooperò alla presa di Algesiras e venne dal re ricompensato col dono della contea di Palma. Nel 1371 riportò altre due vittorie navali, una alla foce del Tago contro i Portoghesi e l'altra, in alleanza con i Francesi, a la Rochelle, contro la squadra inglese, facendo prigionieri molti inglesi, tra i quali l'ammiraglio conte di Pembroke. Ebbe alte dignità ed onori. Fu il capostipite dei Boccanegra di Spagna.

La genesi

Edoardo III, re d'Inghilterra, iniziò la Guerra dei Cent'anni, rivendicando il trono di Francia alla morte del re Filippo IV nel 1337. La guerra finalmente si concluse a metà del XV secolo con la cacciata degli inglesi dalla Francia, e l'abbandono formale da parte dei monarchi inglesi delle loro rivendicazioni sul territorio francese. La guerra in mare iniziò male per gli inglesi: una flottiglia francese catturò la Christopher e la Edward, ritenuta tra le più grandi navi dell'epoca, dopo una feroce lotta nel Canale della Manica; pochi mesi più tardi, nello stesso anno, una flottiglia francese fece irruzione a Plymouth, incendiando la città e catturando le navi nel porto. Nel 1340 re Edoardo riunì una flotta per il suo assalto sulla costa del nord della Francia dove intendeva far valere le sue pretese al trono di Francia e a sostegno della resistenza fiamminga contro i francesi. Per contrastare la minaccia inglese, il re Filippo VI di Francia ordinò l'assemblamento di una grande flotta nel porto di Sluys, allora considerato il miglior porto d'Europa (ora insabbiato e dimenticato), comandato dall'ammiraglio Hugues Quiéret e da uno dei funzionari stessi di Filippo, Nicolas Béhuchet. Gli alleati dei francesi, castigliani e genovesi, inviarono una forza composta prevalentemente di galee, agliordini del genovese Bocanegra, che avrebbe dovuto unirsi alla flotta francese a Sluys. Vari aristocratici inglesi e funzionari reali avevano la responsabilità di assemblare le navi mercantili nelle diverse parti del paese per formare la flotta di Edoardo: Sir Robert Morley portò 50 navi dal nord dell'Inghilterra, il conte di Arundel la flotta mercantile dall'ovest dell'Inghilterra mentree il conte di Huntingdon la flottiglia dai Cinque Porti del Kent. Il re Edoardo si imbarcò sulla Thomas, una COG (nave mecantile riadattata a militare), a Ipswich il 20 giugno 1340 e guidò la sua flotta attraverso la Manica, insieme alle navi di Morley al largo di Blankenberg, sulla costa delle Fiandre. La flotta di Edoardo era ora completa con un numero di circa 300-400 vele. Le navi erano piccole, la maggior parte aveva un equipaggio regolare di 5 o 6 elementi, con una forza di combattimento aggiuntiva che andava dai 10 ai 15 arcieri più altri uomini d'arme.
Avvicinandosi alla costa a nord-est di Sluys, una nave inglese sbarcò a terra i veterani Sir Robert Crawley e Sir John Crabbe, uno scozzese, per una ricognizione sulla flotta francese. I due cavalieri andarono a Sluys con una scorta fiamminga, e, al loro ritorno, Crawley e Crabbe descrissero minuziosamente la composizione della flotta francese nel porto e sconsigliarono un attacco, ritenuto troppo rischioso in uno spazio così ristretto. Edward andò su tutte le furie e giurò di sferrare il suo attacco senza indugio. Così, la flotta inglese avanzò su Sluys in formazione di battaglia su più linee, mentre si accorgeva che la flotta franco/genovese/castigliana aveva adottato la formazione difensiva standard utilizzata dalle flotte in mare. Le navi francesi erano su due linee all'interno del porto, le navi di ciascuna linea legate insieme usando le funi d'imbarco. Questa tecnica veniva spesso utilizzata in mare per consentire ai soldati di spostarsi facilmente da una nave all'altra, contrastando le squadre nemiche che tentavano di inserirsi e abbordare qualsiasi parte della linea. Lo svantaggio di questa scelta era che le navi, così legate, erano private di ogni libertà di manovra individuale.

Gli schieramenti a Sluys
Gli schieramenti a Sluys

Dimensioni delle flotte

Le cifre per le flotte variano ampiamente tra le autorità: si dice che gli inglesi avessero fino a 400 navi. Si dice che la flotta francese avesse circa 250 navi. A parte un piccolo numero di grandi navi come la Christopher, l'Edward e la Thomas, la maggior parte delle navi era estremamente piccola e trasportava equipaggi di marinai e combattenti di circa 25.

Armi ed equipaggiamento delle flotte nella battaglia di Sluys

Sembra probabile che né l'Inghilterra né la Francia avessero una flotta dedicata di navi da guerra a metà del XIV secolo. In tempo di guerra ogni re invocava le navi mercantili dei suoi sudditi e le equipaggiava, oltre ai loro equipaggi, con arcieri e uomini d'arme; convertire le navi alla guerra costruendo castello di prua, dopo castelli e nidi di corvi, fortificazioni dalle quali gli arcieri dirigevano il loro fuoco sulle navi nemiche. Queste navi mercantili erano chiamate Cogs; armato quadrato e singolo albero con prue e poppe affilate e governato da un remo o da un timone. Il più vicino a una marina inglese formale era l'accordo che re Edoardo III aveva con le città del Kent conosciute come i Cinque Porti. In cambio dei privilegi commerciali, i Cinque Porti fornivano ogni anno un certo numero di navi per scopi militari reali. Le navi francesi erano piccole e poco profonde, altamente manovrabili in particolare nelle secche, mentre i vascelli d'alto mare inglesi, più grandi e con un pescaggio più profondo, erano più lenti da manovrare. Le flotte genovese e castigliana comprendevano galere, alimentate da vele e remi, costruite appositamente per la guerra. Gli inglesi armarono una o due delle loro navi con i cannoni, alcune delle navi più grandi di Sluys avevano due o tre pezzi di artiglieria a bordo. In battaglia una nave si trovava al fianco di un nemico, decimava il suo equipaggio con scariche di frecce e piogge di pietre pesanti, lasciando libera la strada agli uomini d'arme per abbordare i sopravvissuti e prendere la nave e il suo equipaggio. Sembrava essere la consuetudine del tempo gettare di lato i soldati nemici catturati a meno che non sembrassero sufficientemente equipaggiati per valere un riscatto.

La battaglia

Desideroso di mostrare il valore delle navi inglesi, Sir Robert Morley guidò l'attacco sul fianco sinistro della flotta francese; i suoi arcieri abbatterono gli equipaggi nemici, mentre gli uomini d'arme salivano a bordo e si impadronivano delle nemiche con una serie di selvaggi combattimenti corpo a corpo, che si susseguivano procedendo lungo la linea continua creata dalle navi francesi legate le une con le altre prendendo all'abbordaggio nave dopo nave. Legate insieme com'erano, le navi della divisione principale della flotta francese non furono in grado di rafforzare il punto in cui gli inglesi provenivano per l'abbordaggio: si trovarono così a dover affrontare il nemico con l'equipaggio di una singola nave per volta, mentre pare che gli inglesi avessero fatto partire quella azione con una nutrita schiera di uomini d'arme. Le navi francesi inziarono ad abbandonare le propria linea, alcune riunendosi alla lotta dopo aver manovrato, altre tentando di fuggire. Bocanegra usando la capacità dei suoi vascelli di remare e procedere quindi anche contro vento, respinse una forza inseguitrice guidata da Crabbe e salpò verso ovest, lasciando i francesi a badare a se stessi come meglio potevano. Nella violenta battaglia le navi francesi furono prese, riconquistate e riprese dagli inglesi fino a quando la flotta francese fu travolta e distrutta. Cavalieri, uomini d'arme, soldati e marinai ordinari saltarono o furono gettati in mare, annegando sotto il peso delle loro armi, o, se riuscirono a raggiungere la riva, venendo bastonati a morte dai vendicativi fiamminghi. La battaglia si concluse al calar della notte con una schiacciante vittoria inglese.

Le perdite

Come in tutte le battaglie medievali, le vittime sono difficili da calcolare con precisione. I registri formali per gli eserciti non sono stati tenuti e non esiste un meccanismo affidabile per calcolare quanti uomini erano presenti in un particolare esercito o marina. Froissart scrive di uno spaventoso massacro. Sembra probabile che le vittime siano state decine di migliaia. I francesi probabilmente hanno perso tutte le navi tranne le galere di Bocanegra. Dei comandanti francesi Hugues Quiéret fu ucciso e Nicolas Béhuchet catturato e ucciso da Edoardo III.

Le conseguenze

La battaglia di Sluys distrusse la capacità navale francese per alcuni anni e permise al re Edoardo III di sbarcare forze nel nord e nell'ovest della Francia con poca opposizione.