Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Assedio di Maubeuge

24 agosto - 7 settembre 1914

Gli avversari

Joffre, César-Joseph-Jacques

Maresciallo di Francia, nato a Rivesaltes (Pirenei Orientali) il 12 gennaio 1852, morto a Parigi il 3 gennaio 1931. Nel 1870 fu nominato sottotenente d'artiglieria, ma dopo la guerra franco-prussiana riprese gli studi alla Scuola politecnica e divenne ufficiale del genio: fu a lungo nelle colonie, segnalandosi nel 1884 a Formosa e soprattutto nell'occupazione di Timbuctù (1894), per la quale fu promosso ten. colonnello. Colonnello nel 1897, fu al Madagascar. Promosso generale di brigata nel 1901, generale di divisione nel 1905, fu successivamente ispettore delle scuole, comandante del II corpo d'armata e membro del Consiglio superiore di guerra, del quale fu poi nominato vicepresidente, carica che implicava la nomina, in caso di guerra, a comandante in capo. Nell'agosto 1914, conformemente al piano di operazione da lui stabilito (il noto piano XVII), ispirato alla tendenza che un gruppo di giovani valenti ufficiali (la cosiddetta jeune école) aveva fatto prevalere in Francia, Joffre prese ovunque l'offensiva, ma l'insuccesso fu generale. La Francia fu invasa. Qui si rivelarono le non comuni doti di questo condottiero, che, instancabile e imperturbabile, coordinò la ritirata dell'esercito, proclamando sempre che al momento opportuno sarebbe stata ripresa l'offensiva. Ben coadiuvato dal generale H.-M. Berthelot, Joffre corse razionalmente ai ripari per tentare di rimediare agl'inconvenienti del primo schieramento con spostamenti di forze verso l'ala sinistra minacciata d'avvolgimento. Buon conoscitore di uomini, affidò comandi di armate a generali come F. Foch e Franchet d'Espérey. Il 5 settembre, per le insistenze del governatore di Parigi, generale J.-S. Gallieni, il qusle aveva notato che i Tedeschi avanzavano presentando il fianco all'armata di Parigi, Joffre risolse l'offensiva generale che portò alla vittoria della Marna. Nonostante però gli sforzi di Joffre, i Tedeschi riuscirono a consolidare le loro linee su territorio francese. Nel dicembre 1915 Joffre fu nominato comandante supremo di tutte le forze francesi su tutti i fronti d'operazione. Nel febbraio 1916, l'attacco tedesco contro Verdun sorprese i Francesi, ma Joffre seppe anche qui scegliere l'uomo, inviando nella piazza attaccata il generale H.-F. Pétain che salvò la situazione. La grande offensiva franco-inglese della Somme (luglio-novembre 1916) non ebbe l'esito sperato, e la stella del vincitore della Marna tramontò definitivamente. Il 26 dicembre 1916, Joffre fu nominato maresciallo di Francia, ma esonerato dal comando; e non ebbe più influenza sugli avvenimenti militari. Già a capo dell'esercito francese da tre anni prima della guerra, a lui si deve imputare se nell'esercito prese il sopravvento una concezione esagerata dell'offensiva a ogni costo, anche se non sufficientemente preparata dall'artiglieria, e se lo schieramento dell'esercito non rispose alla necessità di evitare l'invasione dal Belgio.


Alexander von Kluck, Generale tedesco (Münster, 20 maggio 1846 - Berlino, 19 ottobre 1934)

Sottotenente nel 1866, percorse l'intera carriera nella fanteria. Generale di brigata nel 1899, di corpo d'armata nel 1906. Verso la fine del 1913 fu nominato ispettore d'armata. Nel 1914 ebbe il comando dell'armata d'estrema destra (1ª) dello schieramento strategico nello scacchiere occidentale. Invase il Belgio e il nord della Francia battendo a Mons e a Le Chateau gl'Inglesi e le forze del Manoury alla Somme. Fisso nell'idea di agire offensivamente a fondo e di aggirare l'avversario, non esitò ad allontanarsi dalle direttive del Comando supremo lasciando un debole corpo d'armata nella direzione di Parigi, anziché far fronte da questa parte con l'intera armata. Invano cercò di rimediare alla debolezza della situazione con un'energica offensiva: la sua decisione, se pure per certi aspetti ammirevole, aggravò la situazione, anche per mancati accordi con l'armata laterale (2ª) comandata dal Bülow. Nel marzo 1915 fu gravemente ferito. Nell'ottobre 1916 fu collocato in disponibilità. Pubblicò Der Marsch auf Paris (Berlino 1920).

La genesi

Nel periodo precedente alla guerra mondiale la regione fra la Mosa e l'Escaut, che aveva a uno dei vertici appunto Maubeuge, era considerata come teatro di eventuali operazioni in caso di una invasione tedesca della Francia attraverso il Belgio. Di qui l'importanza assegnata a Maubeuge anche perché questa veniva a sbarrare la ferrovia che collega direttamente Parigi a Liegi per Saint-Quentin, e perché poteva servire quale appoggio d'ala unitamente alle fortificazioni di Lilla e Reims del fronte difensivo Verdun-Belfort. Riconosciutosi che la sua potenza difensiva era alquanto limitata, nel 1912 s'intrapresero lavori di miglioramento; tuttavia nel 1914, all'apertura delle ostilità, su 12 gruppi di opere, 6 erano ancora sprovvisti di cupole e di ogni altro genere di corazzature e mancavano pure di adatti ricoveri blindati; gli altri erano appena in grado di resistere alle artiglierie di medio calibro, e insufficientemente ai proiettili carichi di alti esplosivi. Data la sua funzione, conseguente al piano offensivo dei Tedeschi, all'atto della mobilitazione Maubeuge ebbe una guarnigione di 30.000 uomini e un armamento di 335 bocche da fuoco. Ma la sua resistenza, a causa della natura delle opere, dell'incompleto armamento e dei potenti mezzi d'attacco dell'invasore fu di appena 15 giorni. Il 24 luglio 1914 in seguito allo spostamento della quinta armata francese la piazza di Maubeuge rimase isolata; il suo comandante, generale Fournier, l'aveva già messa in assetto di difesa. Il compito di espugnare la piazza fu affidato al generale Zwehl, comandante del VII corpo d'armata di riserva, il quale disponeva di due divisioni e mezza, di due reggimenti del genio, due di cavalleria, più 16 batterie di medio e grosso calibro e sei di grossissimo. Oltre la metà della fanteria apparteneva all'esercito permanente. Le munizioni erano e si mantennero scarse. Il generale Zwehl investì interamente la piazza, lasciando due reggimenti di fanteria, due di cavalleria sulle fronti ovest e sud e concentrò i mezzi d'attacco sulla fronte est a cavallo della Sambre.

La battaglia

A nord della Sambre il 29 agosto fu aperto il fuoco contro i forti e contro la città: i Francesi risposero vivacemente e il 1° settembre attaccarono sulle due rive della Sambre, ma senza sufficiente preparazione d'artiglieria; furono perciò respinti con gravi perdite (1000 uomini per 6 battaglioni). Il 2 settembre incominciò il fuoco delle batterie a sud della Sambre. Gli aerei tedeschi segnalarono che i forti erano danneggiati; che l'unica opera corazzata da 155 era stata distrutta e che gravi esplosioni si erano verificate anche in città. Il 4 la fanteria tedesca riuscì a trincerarsi a 500 m. dai forti, debolmente contrastata dall'artiglieria, e il 5 riuscì ad occupare senza incontrare grande resistenza, il forte di Salemagne. Il mattino successivo innalzarono bandiera bianca anche i due forti di Boussois e di Rocq a nord e a sud della Sambre. Il generale Zwehl, sebbene difettassero le munizioni, intimò allora la resa che avvenne il giorno 7, dopo che i Tedeschi ebbero occupato quasi tutti i forti a nord della ferrovia, sgombrati dai difensori perché sconvolti dal tiro delle artiglierie e delle bombarde. Il presidio fu prigioniero di guerra. Solo 1900 uomini riuscirono ad attraversare la sottile linea d'investimento e a congiungersi con l'esercito francese. I Tedeschi ebbero 1100 fra morti e feriti. Importa rilevare che il presidio avrebbe potuto sfuggire alla cattura attaccando i due reggimenti di fanteria e i 5 squadroni che accerchiavano la piazza a O. e a S. occupando una fronte di oltre 30 km.

Le conseguenze

La fortezza sarà riconquistata dalla Guards Division e dalla 62nd (2nd West Riding) Division, entrambe unità britanniche, solamente il 9 novembre 1918, due giorni prima della fine del conflitto. Sin dal 1913 il Consiglio superiore di guerra francese aveva dichiarato che Maubeuge doveva considerarsi un semplice punto d'appoggio di un'armata che avesse dovuto operare nelle vicinanze. E del resto la relazione francese ha ragione di notare che Maubeuge aveva vincolato circa tre divisioni tedesche, le quali mancarono alla Marna. Ma sta di fatto che l'episodio dimostrò chiaramente come una piazza non convenientemente sistemata e con armamento antiquato non possa resistere alle moderne artiglierie. Sono ora allo studio provvedimenti intesi a migliorare tutte le opere fortificatorie sulla base degli ammaestramenti della guerra mondiale.



Bibliografia:
"Maubeuge, Aisne-Verdun", H. Zwehl, Berlino 1921
"La guerra mondiale", vol. III, Archivio di stato germanico, trad. it., Roma 1928