Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Coronel

1 novembre 1914

L'ammiraglio tedesco

Maximilian, conte von Spee

Ammiraglio tedesco, nato a Copenaghen il 22 giugno 1861, morto l'8 dicembre 1914 a bordo dell'incrociatore Scharnhorst nella battaglia delle Falkland. Allievo di marina nel 1878, fu nominato aspirante di vascello nel 1879 ed effettuò a bordo della Vineta una crociera nell'Estremo Oriente. Promosso sottotenente di vascello nel 1882, visitò a bordo del Möwe le coste occidentali africane. Da tenente di vascello (1885-92) prestò servizio all'Accademia navale e successivamente ebbe il comando del porto del Camerun (1887-88). Fu imbarcato quale ufficiale di rotta sulle navi Württemberg, Baden, Bayern e Moltke. Promosso nel 1892 primo tenente di vascello, ebbe sul Bayern l'incarico di ufficiale alle artiglierie. Fu pure addetto all'ispettorato di artiglieria navale, quindi aiutante di bandiera del comandante la 1ª squadra navale e del comandante la squadra incrociatori. Promosso capitano di corvetta nel 1899, fu comandante in 2ª del Brandenburg; da capitano di fregata (1904) ebbe il comando del Pelikan, e quindi fu destinato al Ministero della marina. Da capitano di vascello (1905) fu comandante della Wittelsbach e successivamente capo di Stato maggiore del comandante del dipartimento del Mare del Nord. Da contrammiraglio, promosso nel 1910, fu comandante delle forze navali d'esplorazione e nel 1913, promosso viceammiraglio, ebbe il comando della squadra incrociatori, con la quale si trovò nelle acque dell'Estremo Oriente all'inizio della guerra mondiale.

A bordo dello Scharnhorst compì una brillante crociera nei mari del Pacifico tra gli arcipelaghi nemici. Riunita la sua squadra a Pagan, diresse verso le isole Marshall, quindi si portò, bombardandole, alle Samoa, a Papeete e Tahiti. Dalle isole Marchesi diresse verso le coste cilene, dove a Coronel batté il 1° novembre 1914 la squadra inglese di F. Craddock. Accolto entusiasticamente dalla colonia tedesca di Valparaiso, proseguì la sua crociera intorno a Capo Horn, incontrando presso le Falkland la squadra inglese di R. Sturdee. L'8 dicembre 1914 le due squadre nemiche si affrontarono, e la battaglia si chiuse con la distruzione della squadra tedesca. Con lo Spee perirono i suoi due figli, Otro e Heinrich.

La genesi

Nell'agosto 1914, le poche navi da guerra tedesche erano sparpagliate ed in parte impreparate per gli oceani, trovandosi in una condizione estremamente difficile; erano infatti oggetto della caccia delle flotte alleate, nettamente superiori, e dovevano oltretutto risolvere il difficile problema dell'approvvigionamento di carburante. Le colonie e le basi tedesche d'oltremare, anch'esse circondate da nemici e prive di mezzi adeguati per sostenere la lotta, non potevano offrire un sicuro rifugio alle navi da guerra, quindi queste ultime ricevettero dall'Ammiragliato di Berlino l'autorizzazione ad agire di propria iniziativa, secondo lo sviluppo degli eventi. Il loro compito quindi divenne la caccia al commercio dell'Intesa e il disturbo dei convogli di truppe diretti dalle colonie, soprattutto verso e da i dominions britannici, con l'obiettivo di impegnare le forze navali avversarie, tenendole lontane dal Mare del Nord, e, se possibile, al tempo stesso di rifornirsi per continuare la stessa azione di disturbo. La maggior parte delle navi tedesche fuori dall'Europa era concentrato nella squadra dell'Estremo Oriente, la cui base era il porto di Tsingtao, nella penisola cinese dello Shantung. La posizione dell'ammiraglio in capo tedesco, il conte von Spee, si fece subito difficilissima, perché Tsingtao sarebbe stata presto bloccata dagli Alleati e la sua squadra non avrebbe più potuto contare su alcuna base sicura per carburante e rifornimenti, ed eventuali riparazioni. Quindi, quando il 12 agosto, von Spee ricevette la notizia da Tsingtao che il governo giapponese il giorno 15 aveva presentato un ultimatum a Berlino, l'ammiraglio tedesco decise di allontanarsi da quelle acque e di tentare qualcosa di impensabile: attraversare il Pacifico. Quest'impresa, da parte della squadra di von Spee, fu uno dei capitoli più epici e sbalorditivi della prima guerra mondiale: isolate a molte migliaia di chilometri dalla patria, minacciate da moltissime navi nemiche e con il costante problema del rifornimento di carbone, le navi tedesche fecero il giro di quasi meta' del mondo, mantenendo l'avversario in un totale stato di ignoranza circa le proprie posizioni e intenzioni belliche. Stupito da quest'impresa, il 22 agosto, l'Ammiragliato inglese, ordinò all'ammiraglio Cradock di spostarsi a sud dalla sua posizione in quel momento per stabilire la sua base a Port Stanley, nelle Falkland, dove avrebbe dovuto fermare von Spee nel caso che questi avesse tentato di passare in Atlantico passando per Capo Horn. All'ammiraglio inglese erano rimasti solo gli incrociatori corazzati Good Hope e Monmouth, l'incrociatore leggero Glasgow e l'incrociatore ausiliario Otranto, vascelli assolutamente non adeguati ad affrontare la squadra tedesca. L'ammiraglia Good Hope, infatti, era armata con 2 pezzi da 230 mm. e il Monmouth con 14 da 152, ma erano entrambi meno moderni e meno efficienti di quelli avversari; solo il Glasgow era superiore alle navi tedesche della stessa classe. L'Otranto, poi, in un combattimento fra navi di linea non aveva alcun valore bellico. E' pur vero che all'ammiraglio Cradock era in attesa anche della vecchia corazzata pre-dreadnought Canopus, che, seppur entrò a Port Stanley il 22 ottobre, nonostante i suoi poderosi cannoni da 305 mm., non poteva essere di alcuna utilità in un eventuale combattimento a causa della sua lentezza (appena 17 nodi orari). Pertanto Cradock decise di salpare senza il Canopus, che ne vrebbe ritardato la marcia e cui fu ordinato di raggiungerlo in un secondo momento; così, si portò sulle coste del Cile per intercettare le navi di von Spee.

Il mattino del 26 ottobre la squadra tedesca, composta da da due moderni incrociatori corazzati, lo Scharnhorst e il Gneisenau, da 11.600 tonnellate, 8 pezzi da 210 mm. e 6 da 150, velocità di 22 nodi, e da 3 incorociatori leggeri: Nürnberg, Leipzig e Dresden, di 3.200-3.600 tonnellate, armati con pezzi da 105 mm. a tiro rapido, giunse in vista della costa occidentale di Mas a Fuera, nelle isole cile di Juan Fernandez. Gli equipaggi di von Spee, addestratissimi e segnalatisi come i migliori puntatori di tutta la marina tedesca, vi trascorsero alcuni giorni dedicati al rifornimento. Al termine di queste operazioni, la squadra salpò, la notte del 28 ottobre, scortando le proprie navi da carico fino alle acque del neutrale Cile. A questo punto mentre i tedeschi puntarono a sud, la IV squadra incrociatori britannica risali' lungo la costa del Cile lasciando il Glasgow a ritirare e spedire dispacci nel porto di Coronel: vi entrera' la sera del 31 ottobre. Quella notte stessa un piroscafo tedesco che si trovava in rada ne informò radiotelegraficamente l'ammiraglio von Spee, che subito diresse verso quel porto per bloccare le due uscite della baia di Arauco (a nord e a sud dell'isola di Santa Maria) per attendervi il Glasgow e distruggerlo non appena fosse uscito. All'alba del 1° novembre il Nürnberg si separò dalla squadra per inseguire un veliero, mentre resto della formazione procedeva al largo della costa cilena in direzione sud, e visto che solo il Leipzig aveva volontariamente fatto uso della radio, l'ammiraglio Cradock punto' dritto a Coronel pensando che avrebbe affrontato una sola nave della formazione tedesca.

La battaglia

L'errore britannico apparve concreto solo nel pomeriggio dello stesso giorno, con un mare che continuava a ingrossare; quando le flotte mostrarono apertamente le proprie rotte, parallele in direzione sud, con i Tedeschi che tenevano la costa, mentre gli Inglesi erano sul lato del "mare aperto". Pur disponendo di forze nel complesso inferiori, gli inglesi, grazie alla luce pomeridiana, vedeva chiaramente le figure delle navi avversarie, e ne approfittò per accorciare le distanze e arrivare al combattimento il prima possibile. Da par suo, von Spee, voleva ovviamente ritardare lo scontro e, grazie ad una serie di manovre e sfruttando la maggiore velocità dei propri vascelli riuscì a sottrarsi allo scontro in quelle condizioni, fino a quando il sole tramontò, cosa che ribaltava completamente il favore della visibilità del nemico in favore dei tedeschi. Le sagome delle navi inglesi erano ora perfettamente distinguibili per von Spee, mentre quelle tedesche si confondevano contro la linea del tramonto lungo la costa. Questo era il momento propizio per i tedeschi e von Spee appena accorciate le distanze per il tiro, fece aprire alla Scharnhorst, il tiro contro il nemico. Erano le 19:02 del 1 novembre 1914.

Fin dai primi tiri, le corazzate tedesche colpirono (ricordiamo le qualità nel tiro degli uomini di von Spee) quelle inglesi bersagliandole con bordate da 210 mm. I britannici tentavano di replicare al nemico, ma la loro condizione di visibilità portò il loro tiro ad essere molto impreciso; in breve tempo, sugli incrociatori corazzati Good Hope e Monmouth iniziarono gli incendi. Alle 19:15, il Monmouth, bersagliato dal Gneisenau, si allontanò sul mare in tempesta; allora la nave tedesca si unì allo Scharnhorst nel tiro contro il Good Hope ormai in preda alle fiamme; nel frattempo, il Dresden, insieme al Leipzig, prese a bersaglio il Glasgow, il quale nonostante il valoroso tentativo di resistenza, fronteggiando le due navi leggere avversarie, con soli due pezzi da 152 mm, tirò contro le corazzate nemiche finché, il sopraggiungere del Gneisenau, lo costrinse ad allontanarsi. Il Good Hope affondò alle 20:09 portando con sé l'equipaggio (compreso l'ammiraglio Cradock), mentre il Monmouth, venne sorpreso dal Nürnberg (tornato dall'inseguimento di un veliero) e distrutto dal tiro dei pezzi tedeschi da 105 mm scomparendo nelle acque, alle 21:25 e portando con sé l'intero equipaggio.

Le conseguenze

La battaglia navale di Coronel oltre a rappresentare uno smacco al quasi invitto prestigio navale britannico in Sud America, segnò una grnade vittoria anche dal punto di vista tattico per i tedeschi i quali avevano interrotto, seppur temporaneamente, il controllo alleato sulle rotte oceaniche fra Atlantico e Pacifico. La sconfitta era facilmente pronosticabile, in quanto Londra aveva affidato al Cradock una missione del tutto superiore alle forze che aveva a sua disposizione, d'altra parte, sul lato tedesco, la vittoria di Coronel fu uno dei più brillanti risultati navali di tutta la prima guerra mondiale; un successo ottenuto da una squadra che aveva saputo mantenere un altissimo grado di efficienza combattiva dopo un viaggio di 10.000 miglia, effettuato per di più, senza poter contare su un solo porto amico. La bruciante sconfitta indusse l'Ammiragliato britannico ad allestire una nuova squadra navale, al comando dell'ammiraglio sir Frederick Doveton Sturdee, che riuscì a intercettare e sgominare la flotta di Spee l'8 dicembre del 1914 nel corso dello scontro noto come battaglia delle Falkland.



Tratto da:
"Naval Battles of the First World War", Geoffrey Bennett, London, Pen & Sword Military Classics, 2005
"A Naval History of World War I", Paul G. Halpern, Annapolis, Naval Institute Press, 1995
"Coronel and Falkland", Bennet, G., Londra, 1965
"Coronel and After", Lloyd Hirst, Londra, 1934