Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Adrianopoli

813

Gli avversari

Michele I Rangabe (... - 11 gennaio 844)

Michele I Rangabe era un nobiluomo che aveva sposato Procopia, figlia di Niceforo I il Logoteta, ed era stato Maestro di Palazzo; divenne imperatore bizantino in seguito all'abdicazione di Stauracio nell'ottobre 811. Eletto con l'appoggio del partito ortodosso della Chiesa, Michele perseguì diligentemente gli iconoclasti sulle frontiere settentrionali e occidentali dell'Impero, ma nel frattempo permise ai Bulgari di depredare gran parte della Macedonia e della Tracia. Nel 812 l'imperatore Michele I riconobbe il sacro romano impero come stato sovrano, che aveva gli stessi diritti dell'impero bizantino, ed egli gli riconosceva anche i suoi domini territoriali. Essendo sceso in battaglia nella primavera dell'813, venne sconfitto nella battaglia di Versinikia e Leone l'Armeno venne acclamato imperatore al suo posto l'estate successiva. Michele riuscì a sopravvivere alle menomazioni fisiche che venivano impartite agli sconfitti in quel periodo storico (specificatamente il taglio del naso) ma venne esiliato come monaco sull'Isola di Prote, dove visse fino alla sua morte, avvenuta l'11 gennaio del 844.


Krum, khan della Bulgaria Danubiana.

Divenuto khan nell'803, distrusse nell'805 il khanato degli Avari e annesse i loro territori, posti a est del Tibisco, come anche la Transilvania. Provocato dall'imperatore di Bisanzio, Niceforo I, che infranse il patto di pace, nell'808 invase la vallata della Struma (Macedonia) e la devastò. Nell'809 prese Serdica (Sofia), massacrando, contro la promessa fatta, 6000 soldati bizantini e una parte della popolazione. Nell'811 l'imperatore Niceforo mosse contro Krum occupando in tre giorni la sua capitale Pliska, massacrando la popolazione e devastando il paese. Krum chiese la pace che l'imperatore rifiutò, ma nel ritorno a Bisanzio, Niceforo, mentre traversava l'Emo (Monti Balcani) fu sorpreso dai Bulgari e massacrato insieme col suo esercito. Così l'anno appresso Krum poté impadronirsi della Tracia, che fu evacuata dalla popolazione, poi di Mesembria (sul Mar Nero). Il nuovo imperatore Michele I, rifiutate le proposte di pace di Krum, intraprese nell'813 una campagna contro il capo bulgaro, ma questi lo sconfisse a Versinikia (presso Adrianopoli), pose l'assedio ad Adrianopoli e venne fin sotto Costantinopoli, offrendo ancora la pace, questa volta all'imperatore Leone V l'Armeno, che invece lo attirò in un'imboscata. Krum riuscì a sfuggirne e, per rappresaglia distrusse abitati, monasteri, chiese e palazzi nei dintorni e persino nei sobborghi di Costantinopoli, poi le città di Atira, Silivria, Daonis, Eraclea e Rodosto; prese quindi Adrianopoli, conducendo via nella Bessarabia meridionale 10.000 abitanti. Verso la fine dell'813 Krum devastò ancora una volta la Tracia e portò via 5000 abitanti. Nell'814 egli costiuì un grande esercito di Bulgari, Avari e Slavi, con numerose macchine d'assedio per impadronirsi di Costantinopoli, ma morì improvvisamente (13 aprile 814 prima di aver potuto attuare l'impresa.

Krum, che svolse anche attività legislativa (vietò le bevande alcooliche, sradicò le vigne e perseguitò il brigantaggio), si guadagnò i favori dei capi slavi, che furono assimilati ai boiardi bulgari; e preparò la fusione fra gli Slavi e i Bulgari in una sola nazione, che adottò la lingua dei primi e il nome dei secondi.

La genesi

Dopo la vittoria in Versinikia (giugno 813), i bulgari presero il controllo dell'intera Tracia Orientale con l'eccezione di alcuni castelli, più isolati e difficili da prendere. Per la prima volta nella storia bulgara, la via per le ricchezze di Costantinopoli era aperta. Così, il 17 luglio del 813 Krum riuscì ad arrivare sotto le imponenti mura di Costantinopoli ponendo il suo campo appena al di fuori delle mura stesse. Eppure, mentre ci si trovava nell'ora del giorno dedicata al pasto, un esercito, sotto la guida del fratello di Krum, assediò Adrianopoli, il più importante sito fortificato bizantino ( e una delle maggiori città ) di tutta la Tracia.

La battaglia

Dopo essere stato informato della mossa, avventata ma non del tutto sprovveduta del fratello, (smembrare le forze prima di un assalto a Costantinopoli era assai rischioso, ma chiudendo con un rapido successo ad Adrianopoli ci si sarebbe garantiti rifornimenti e si avrebbero tagliato fuori importanti rinforzi per la capitale bizantina provenienti dalla vicina Tracia) pare che Krum devastò gran parte della Tracia Orientale, lasciando Costantinopoli e andando ad Adrianopoli per soprintendere personalmente all'assedio. La guarnigione bizantina della città contenne per molto tempo l'assalto bulgaro, nonostante l'esercito nemico fosse in possesso di macchine d'assedio all'avanguardia. Ma nonostante la poca esperienza bulgara nel campo della poliorcetica, non ricevendo alcun aiuto da fuori, la guarnigione di Adrianopoli fu costretta a capitolare per fame. La popolazione della città, così come tutta quella delle aree circostanti (approssimativamente 10000 persone) fu trasferita a nord dei territori bulgari sul Danubio.

Le conseguenze

Una volta assicuratosi il controllo della zona di Adrianopoli, Krum avviò preparazioni intensive per l'assalto finale su Costantinopoli, ma morì ad aprile 814. A poco tempo dalla sua scomparsa, venne stipulato un trattato di pace tra bizantini e bulgari nel 815, trattato che prevedeva il ritorno di Adrianopoli sotto il controllo di Bisanzio.