Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Adrianopoli

1254

Gli avversari

Teodòro II Ducas Lascaris imperatore di Nicea

Imperadore di Nicea, figlio di Giovanni Vatazio, genero di Teodoro I. Lascari fu allevato nel mestiero dell'armi, necessario ad ogni impero, e massime al greco rinnovellato, e continuamente assalito da nemici che lo facevano vacillare come il vecchio. Nacque il dì stesso che il padre saliva al trono, nel 1222, e gli successe nel 1255. La politica in quel tempo degl'imperadori di Nicea consisteva, per aver durata e successo, nella perigliosa e sconvenevole alleanza del sultano d'Iconio. Teodoro II non se ne distaccò, e difese nel tempo istesso colle armi e colla prudenza le frontiere dalle nemiche invasioni. Un popolo, il Bulgaro, che fu di martello all'impero, molestò il nuovo imperadore coll'impadronirsi di varie città, ma egli tosto vi accorse e gliele ritolse, e lo ricacciò al di là del monte Emo, che aveva arditamente passato. I Bulgari sconfitti in tre guerre, accettarono la pace che loro impose il vincitore. Teodoro da un confine minacciato del suo regno, vola all'altro, e respinge i Tartari dalla Cappadocia. Nelle sue imprese sarebbe stato grande se moderato nella collera e nei sospetti. Non fece egli spogliar nudo e battere con bastoni Giorgio Acropolita, grande logoteta, perché in pubblica consulta non espose un parere conforme al suo intorno ad un soggetto di politica? E non fu chiusa per suo cenno in un sacco, con de'gatti incitati da punture d'aghi, la sorella di Paleologo, perché ripugnante di far sposare una sua figlia a un favorito dell'imperadore? Egli avrebbe fatto spirare tra i ferri lo stesso Michele Paleologo di cui sospettava la vendetta e ad un tempo l'ambizione, se vedendolo non si fosse commosso, onde l'abbracciò, pentito vivamente di quanto aveva fatto di scellerato; mutamenti non insoliti nelle nature ardenti e impetuose. Teodoro pativa d'epilessia, da cui sfinito si apparecchiò a morire con abbondanti elemosine: confessò pubblicamente le sue colpe, si vestì da religioso e morì nell'agosto del 1259. Con lui terminò la razza dei Lascari. Michele Paleologo distrusse la razza dei Latini a Costantinopoli e vi ricostrusse il greco impero. Così il figlio di Teodoro 11 non regnò che per poco tempo sotto la tutela di Michele Paleologo che di lui si liberò ben presto, e la cui ambizione, che aveva già dato sospetto, portò straordinari frutti di grandezza.


Michele Asen, re di Bulgaria

Figlio di Ivan Asen II, successe al fratello Kaloman I nel 1246. Ma sin dall'inizio il suo regno fu disgraziato: l'imperatore di Nicea, Giovanni Vatatze, invase le terre al sud del Rodope fino al Vardar, mentre il despota di Epiro, Michele II, occupava le terre a ovest del Vardar. Morto Vatatze, Michele Asen passò all'offensiva contro il nuovo imperatore di Nicea, Teodoro II Lascaris (1254), ma senza gran successo. Anzi il non felice esito della guerra, durata sino al 1258, provocò un malcontento tale che il cugino di Michele, Kaloman II, ne approfittò per assassinarlo e salire al trono in sua vece.

La genesi

Quando il grande Imperatore di Nicea Giovanni III Doukas Vatatzes morì, nel 1254, i bulgari pensarono che si stesse prospettando loro una buon opportunità per recuperare le terre che erano state perse ai bizantini di Nicea in Macedonia e Tracia. Il giovane e inesperto Zar Michele II Asen condusse così una campagna che, se in un primo momento trovò svariati successi, travolgendo la Tracia ed ottenendo la resa di varie fortezze, non trovò altrettanto successo nell'ottenere consenso nella popolazioni locali, le quali iniziarono a vedere nell'astro nascente di Teodoro II la speranza di ottenere giustizia. Proprio Teodoro II Lascaris, il nuovo Imperatore greco, figlio di Vatatzes, non era particolarmente predisposto ad imprese belliche, ma come noto, in ambienti imperiali, la sua educazione militare non mancò di farsi sentire nei momenti di bisogno quale era ora. Nonostante la sua dotta predisposizione, Teodoro si mosse molto velocemente contro i bulgari, nello stesso anno 1254.

La battaglia

Intenti a razziare e ad occupare le più importanti piazzeforti nel minor tempo possibile, così da poter consolidare in tempi brevi il proprio controllo sui territori che erano l'obiettivo iniziale della campagna, i bulgari si curarono ben poco di quelle che potevano essere le eventuali contromosse bizantine, e anche se non avevano sparso le proprie forze in lungo e largo per Tracia e Tessaglia vennero colti assolutamente di sorpresa dall'improvviso arrivo dell'esercito di Lascaris. Le fonti non riportano dati importati sulle forze in campo o sullo svolgimento di questo scontro, quel che ci è noto è che l'intera forza di invasione bulgara venne praticamente annientata nei pressi di Adrianopoli e che lo stesso Michele II Asen rischio' la vita venendo ferito durante la sua frettolosa fuga attraverso una foresta.

Le conseguenze

L'anno seguente, Michele II Asen tentò di colpire di nuovo con un esercito di foederati Cumani, ma venne sconfitto di nuovo. Nel 1256 i belligeranti conclusero una pace che era molto più che favorevole per i greci. I fallimenti di queste due campagne e le onerose condizioni di pace provocarono la fine del secondo Impero bulgaro.



Bibliografia:
"Biografia universale antica e moderna", Presso Gio. Battista Missiaglia, Dalla Tipografia di G. Molinari, Venezia, 1826