Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia dell'Unstrut

531

Il re dei turingii

Ermanafrido (Ermanifrido o Ermanfrido o Irminfredo)

Insieme ai fratelli Baderico e Bertario, fu re del popolo germanico dei Turingi, dal 505 circa alla sua morte. Fu l'ultimo re indipendente dei Turingi. Non è chiaro quando Ermanafrido divenne re, ma viene descritto questo titolo (rex thoringorum) in una lettera di Teodorico datata al 507. Condivise il trono con i fratelli Baderico e Berterio, anche se pare che catturò e uccise Bertario, lasciando orfana una giovane Radegonda. Ermanafrido, tra il 507 ed il 511, aveva sposato Amalaberga, figlia di Amalafrida, a sua volta figlia di Teodemiro. Amalaberga era anche nipote di Teodorico il Grande. Gregorio di Tours definisce Amalaberga come ingiusta e crudele. Infatti aizzò Ermanafrido in una guerra civile contro il fratello, Baderico, così, stipulò un patto segreto con il re dei Franchi di Metz, Teodorico I, con la promessa che, dopo la morte di Baderico, si sarebbero spartiti il suo regno. Teodorico, al sentire queste parole, si mosse col suo esercito e congiuntamente a Ermanafrido, andò alla guerra contro Baderico. Venuti a battaglia con Baderico, lo sconfissero e lo uccisero. Dopo aver ottenuto la vittoria, Teodorico rientrò nei suoi territori e Ermanafrido divenne quindi l'unico re dei Turingi, ma, non mantenendo fede al patto stipulato, diede inizio all'inimicizia tra i due regni.

In seguito, Teodorico, memore degli spergiuri di Ermanafrido, promise al fratello, il re Clotario I di Soissons, parte del bottino, se lo avesse aiutato nell'impresa contro il re dei Turingi. Allora Teodorico, il figlio Teodeberto I, ed il fratello, Clotario I, attaccarono i Turingi che si prepararono ad affrontare i Franchi sul fiume Unstrut. Ottenuta la vittoria, i Franchi occuparono la regione e la ridussero sotto il loro dominio. Ermanafrido era riuscito a fuggire, ma i Franchi catturarono la nipote Radegonda e gli altri nipoti. Clotario la condusse con sé ed in seguito la sposò, mentre la moglie di Ermanafrido, Amalaberga, fuggì presso gli Ostrogoti assieme ai figli, Amalafrido e la figlia femmina (da non confondere con Rodelinda, la prima moglie di Audoino), che vennero in seguito catturati dal generale bizantino Belisario e inviati a Costantinopoli, dove Amalafrido divenne generale e la figlia divenne la seconda moglie del re longobardo Audoino.

Teodorico concesse salva la vita ad Ermanafrido che fece ritorno nei territori dei Turingi, avendo ricevuto garanzia di poter ritornare ed essendo stato arricchito con munifici regali. Mentre Ermanafrido parlava con Teodorico sulle mura di Tulpiacum, qualcuno lo spinse giù dalle mura dell'odierna Zülpich uccidendolo. Gregorio afferma che molte persone ipotizzarono che Teodorico possa avere avuto a che fare con questo evento. Il regno turingio terminò con Ermanafrido ed i Turingi dovettero farsi carico della Schweinezins per mezzo millennio circa. L'area situata ad est del fiume Saale venne presa da tribù slaviche, mentre la parte settentrionale finì ai Sassoni.

La genesi

Dopo un tentativo di invasione dei franchi, apparentemente fallito nel 529, questi ultimi, sotto la guida del re merovingio Teoderico I, di suo figlio Teodeberto I e del suo fratellastro Clotario I, si mossero contro i Turingi che nel 531 apparivano già indeboliti per via dell'invasione precedente. Sulle rive del fiume Unstrut, le armate dei franchi si scontrarono con l'esercito del re di Turingia Herminafried e lo distrussero.

La battaglia

Gregorio di Tours (VI secolo), la fonte più importante in merito, riporta: "Ma Teuderico prese con sé suo fratello Clotario I e suo figlio Teudeberto per aiutarlo e avanzò in campo. Quando i franchi si avvicinarono, i Turingi tesero loro una trappola. Nel campo dove doveva svolgersi il combattimento, scavarono buche, le cui aperture erano coperte da una fitta zolla, in modo che apparisse come una superficie piana. Molti dei cavalieri franchi caddero in queste buche quando hanno attaccarono ed riportarono gravi ferite. Ma dopo aver notato lo stratagemma, le linee successive iniziarono ad avanzare in maniera più accorta. Quando i Turingi videro che stavano subendo grandi perdite, voltarono le spalle e si misero in fuga, visto ché anche il loro re Ermifrido era già fuggito. Così tanti Turingi furono lì uccisi che il letto del fiume fu arginato dalla massa dei cadaveri e che i Franchi li tirarono, come su un ponte, sull'altra sponda. Dopo questa vittoria presero subito possesso del paese e lo portarono sotto il loro controllo».

Le conseguenze

I Turingi avevano probabilmente creato le trappole nascoste non tanto per vincere lo scontro ma per guadagnare tempo onde far pervenire tutti i propr guerrieri dagli insediamenti circostanti al luogo della battaglia. Apparentemente Herminafrid fu informato solo poco prima dello scontro dell'arrivo degli eserciti nemici e quindi ebbe poco tempo per reclutare un adeguato contingente di guerrieri. Quando arrivarono i primi guerrieri di rinforzo della Turingia, diede loro il comando di ritirata e fuggì con la sua famiglia a nord o ad est in una parte remota dell'impero. Dopo che il grosso dell'armata dei Franchi ebbe sconfitto l'esercito della Turingia sull'Unstrut, si mosse e prese possesso del regno saccheggiandolo. Saccheggiarono anche la corte reale e la incendiarono, come il De excidio Thuringiae di Venanzio Fortunato ci riferisce. Fino all'anno 534, re Herminafried riuscì ancora ad affermarsi in un'area probabilmente remota ad est del Saale, finché non fu attirato dai franchi a presunte trattative di pace a Zülpich e assassinato.