Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Bassianae

468

Il re ostrogoto

Valamiro (420 - 468 o 469)

Fu re degli Ostrogoti dal 445 fino alla sua morte. Il suo nome significa "di buona volontà" Combatté al fianco di Attila e dei suoi successori contro l'Impero romano e i barbari ribelli, ma in seguito guidò la lotta degli Ostrogoti contro gli Unni per riguadagnare la propria indipendenza. Valamiro era il figlio di Valandario e cugino di re Torismondo. All'assassinio di Bleda, gli Ostrogoti restaurarono la monarchia, ed egli regnò assieme ai fratelli Teodemiro e Vidimero. Alla morte del re unno (453), Valamiro e i fratelli rimasero fedeli agli Unni, aiutandoli nella battaglia del fiume Nedao. Nel 456 gli ostrogoti subirono l'attacco a sorpresa da parte degli Unni, avviando così le guerre goto-unniche.

Nel 463 Dengizich, figlio di Attila, assediò, insieme ad alcune popolazioni unne che era riuscito a sottomettere lungo le rive del basso corso del Danubio, la città di Bassiana, situata tra Sindisunum e Sirmio, ma fu respinto e pesantemente sconfitto proprio dall'armata ostrogota di Valamiro che così terminò definitivamente la guerra in favore dei goti. Una disputa riguardante il tributo annuale versato dall'Impero causò l'attacco di Valamiro contro Costantinopoli, dal 459 al 462: infine l'imperatore Leone I accettò di pagare un tributo annuale in oro ai Goti. Durante un attacco degli Sciri, Valamiro fu disarcionato e ucciso. Al trono degli Ostrogoti continuarono a regnare i fratelli Teodemiro e Vidimero.

La genesi

Storia dei Dominii Stranieri in Italia, Volume II, Filippo Moise, Firenze, 1839

Era la Pannonia confinata dal Danubio e dalla Sava, dalla Mesia superiore, dalla Dalmazia e dal Norico, e corrispondeva alla parte occidentale della moderna Ungheria. Molte città considerevoli vi si contavano, come Carnunzio, Sabaria, Giovia , Petovio, Siscia e fra queste, due principalmente munitissime e forti, Vindobona a maestrale, Sirmio a scilocco. I tre fratelli nei quali era mirabile e quasi prodigioso l'accordo, stabilirono che a Valamiro toccasse quella parte ad oriente la quale è racchiusa tra il Fiume-nero e Scarniunga (si crede il Raab e Leitha); a Teodemiro quella altra parte ad occidente, ossiano le vicinanze del lago Pelso (Plolten o Balaton), cosicchè Vindobona gli spettava; e a Viderniro ciò che rimaneva in mezzo alle parti toccate in divisione agli altri fratelli. Questa divisione di possedimenti non facea però l'uno dagli altri separato o indipendente, che anzi unanimi si mantennero sempre, nè di cosa alcuna si deliberò la quale non fosse il risultamento dei comuni consigli.

La battaglia

Storia dei Dominii Stranieri in Italia, Volume II, Filippo Moise, Firenze, 1839

Non mancarono loro infrattanto soventi volte occasioni di concorrere insieme per difendere a mano armata le loro novelle sedi dagli assalti dei nimici (An. 453 a 456) e più frequentemente degli Unni, che non dispersi affatto peranche , li riguardavano come ribelli al loro dominio e non cessavano dall' inquietarli, finchè poi Valamiro in un combattimento lungo ed ostinato non ne distruggesse un grandissimo numero, e il rimanente spingesse oltre le bocche del Danubio.

Le conseguenze

Storia dei Dominii Stranieri in Italia, Volume II, Filippo Moise, Firenze, 1839

La fausta notizia della strepitosa vittoria riportata da Valamiro sugli Unni fu recata appunto a Teodemiro nel giorno istesso in cui nascevagli il desiderato figlio dalla sua concubina favorita Erelieva o Erenlieba (Ehren-Lieb, amor d'onore.) I canti e l'ebbrezza della vittoria presiedettero dunque al nascimento di Teodorico, e preludiarono quali sarebbero stati un giorno i suoi destini.