Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Arles

471

Il re visigoto

EURICO - Re dei Visigoti (466-484)

Fu il vero creatore del regno visigotico gallo-iberico. Abilmente profittando della crisi finale dell'Impero d'Occidente, ruppe apertamente i vincoli che legavano i Visigoti all'Impero come foederati, e in un decennio (467-477 circa) conquistò la Gallia meridionale e gran parte della Penisola Iberica. Le forze dell'Impero, tutte prese nelle lotte dei partiti, non erano in grado di opporglisi efficacemente. Giulio Nepote si acconciò a trattare con lui una pace, che in sostanza riconosceva le conquiste sino allora fatte da Eurico e l'indipendenza del suo regno (475). La rivoluzione militare di Odoacre, che diede l'ultimo colpo all'Impero d'Occidente, permise a Eurico di coronare le sue imprese occupando la Provenza, e, a Sud dei Pirenei, la provincia di Tarragona. Ridotti i Suebi all'estremità nord-occidentale della Penisola Iberica, egli dominava dallo stretto, che poi fu detto di Gibilterra, alla Loira, dall'Oceano Atlantico al Rodano e al Mediterraneo, facendo duramente pesare la sua mano sulla popolazione romanizzata e sul clero, cattolici. Eurico fu senza dubbio il maggiore fra i re germanici del suo tempo; e la sua opera fu notevole anche nel campo giuridico. Sotto di lui fu infatti emanato, intorno al 475, il primo codice di leggi scritte dei Visigoti, che, compilate col concorso di giuristi romani, e chiamate romanamente edicta, sentirono l'influenza del diritto romano. Di esse ci sono giunti solo frammenti.

La genesi

Il regno di uno degli ultimi imperatori romani, Antemio, era minato non solo e non tanto dall'instabilità dei compromessi politici da cui era sorto, quanto dalla precarietà della situazione imperiale occidentale e dagli stessi urti interni, che, in Oriente, proprio mentre si tentava una politica d'intervento in Italia, lasciavano intravvedere una tendenza verso un isolamento nei problemi particolari propri di quel mondo. Ricimero aveva sposato la figlia di Antemio, Alipia, ma era sempre diffidente nei riguardi dello stesso imperatore. C'era anche qualche cosa di più grave ed era la malcelata ostilità del papa verso colui che dall'Oriente aveva portato simpatie per l'antica filosofia pagana, come attesta l'elezione a console nel 470 del filosofo neoplatonico Severo, mentre, d'altro lato, ci sono accuse esplicite per aver favorito tendenze eretiche e conventicole macedoniane (Gelas., Ep. 26, II). Anche la situazione gallica non era chiara e il prefetto del pretorio Arvando fu mandato in esilio nel 469, perché aveva tentato di indurre Eurico, re dei Visigoti, contro cui invano Antemio aveva suscitato l'opposizione dei Britanni, a rompere l'alleanza col greco, così come secondo una lettera di Sidonio Apollinare (Epistolae I, 17) il prefetto del pretorio avrebbe designato l'imperatore. Pagani e cristiani, ortodossi ed eretici, greci, romani e barbari sono le contrapposizioni che ricorrono nelle fonti letterarie e che tentano di spiegare con motivi comprensibili la crisi di dissolvimento e di trasformazione di tutto un mondò. Intanto Eurico continuava ad avanzare e a conquistare la Gallia, come afferma con un malcelato orgoglio Giordane nella Getica (cap. XLV). In efftti dopo il successo nella battaglia di Déols nel 469 i visigoti si stavano espandendo in Aquitania.

La battaglia

Allarmato con questo sviluppo, l'imperatore Antemio mandò una spedizione sotto suo figlio Antemiolo attraverso le Alpi contro il re visigoto Eurico, che stava assediando Arles. Eurico annientò l'esercito romano e uccise Antemiolo e tre conti romani. Eurico successivamente catturò Arles e gran parte della Gallia meridionale.

Le conseguenze

La sconfitta in Gallia fu una causa diretta del successivo rovesciamento di Antemio come imperatore da parte di Ricimero. L'imperatore invano aveva sacrificato un figlio nel tentativo di combattere i Visigoti.