da Marco » 17/10/2011, 21:08
Anzitutto bisogna dire che in alcune fonti si riscontra più di un errore da parte del Grouchy: nel "Memoriale di Sant'Elena, Volume II" di Emmanuel Auguste Dieudonné Marius Joseph de Las Cases, autore sicuramente vicino al Bonaparte, viene descritto come l'errore commesso dal maresciallo Grouchy di fermarsi il 17 a Gembloux (non avendo fatto, nella giornata, che due piccole leghe, invece di proseguire sino in faccia di Wavres, cioè di farne altre tre) fu aggravato e reso irreparabile da quello che fece il giorno dopo, perdendo ben dodici ore e giungendo così alle quattro pomeridiane innanzi a Wavres, invece che alle sei del mattino! Incaricato di inseguire il maresciallo Blucher, Grouchy lo perse di vista per 24 ore intere.
Troviamo anche in altri autori, non vicini a Napoleone, commenti simili: Stefano Pagliani e Gerolamo Boccardo in "Nuova enciclopedia italiana" (1888) indicano come il Maresciallo Grouchy sia partito tardissimo da Gembloux alla volta di Wavre; Carlo Antonio Vanzon nel 1842 afferma che un abbaglio del maresciallo Grouchy contribuì al disastroso risultato, infatti Gli era stato dato incarico di perseguitare e tenere in scacco i corpi prussiani di Blucher, invece, nonostante le incessanti richieste del generale Gerard, consentì ai prussiani di marciare sopra il campo di Waterloo. Il generale Grouchy credeva di avere dinanzi a sé l'esercito prussiano, quando davanti non aveva che alcune piccole schiere. Un tale errore fu determinante per le sorti della battaglia.
Perfino chi ammette le qualità umane e personali del Grouchy ne rimarca le mancanze militari: in “Rivista europea: nuova serie del Ricoglitore italiano e straniero” (1838) si indica che:
<<l'incarico di seguire i Prussiani fu dato al maresciallo Grouchy, uomo d'onore, cavaliere intemerato, ma generale di limitata capacità, esitante nei momenti di crisi, facile a turbarsi, o a dir meglio, a smarrirsi del tutto nei casi sinistri. Questa scelta fu disapprovata, scrive un generale che faceva parte di questa colonna, ma non arrecò sorpresa veruna. Da un pezzo l'esercito era abituato a ricevere per capi degli uomini di palese incapacità; sapevasi che la fedeltà alla persona aveva dettate tutte le scelte da Murat fino a Lauriston.
Ove si rifletta un momento sulla nostra posizione e su quella dei nemici alla mattina del 17, agevole sarà comprendere come non ci fosse possibile far altro che una falsa manovra, e noi infitto la femmo. Il famoso Santerre, che subì tante censure per essersi inoltrato nella Vandea ordinato in una sola colonna, avrebbe nel caso nostro operalo da savio capitano: o bisognava inseguire con tutte le nostre forze e fino dallo spuntare del dì l'armata prussiana, ingiungendo al maresciallo Ney di portarsi ei pure sulla destra; od era d'uopo, locché fora stato più opportuno nel caso nostro, scagliare una dozzina di battaglioni ed uno o due corpi di cavalleria leggiera addietro ai Prussiani e marciare con tutto il resto delle truppe per la strada che da Namur guida a Bruxelles per congiungersi a Quatre-Bras col maresciallo Ney.
Nè l'uno nè l'altro di questi due piani fu seguito, e il maresciallo Grouchy si diresse il 17 a mezzodì verso Gembloux, ove, come già si disse, credevasi si fosse ritirato tutto l'esercito prussiano. Le truppe sotto ai suoi ordini componevansi del terzo e quarto corpo della divisione Teste, che fu levata dal sesto corpo già sì debole, e delle quattro divisioni di cavalleria leggiera comandate dai generali Ekcelmann e Pajol. Queste schiere marciarono lentamente e si fermarono a Santa Maria di Gemberoui, ove ebbero notizia essere passato il nemico dodici ore prima, diretto sopra Wavre e Perwez. Il terzo corpo bivaccò all'innanzi della città fra le strade di Namur e di Perwez, e il quarto corpo rimase all'indietro. Lasciamo qui per un momento quest'armata di più di uomini, la quale paralizzata dalla cattiva direzione a lei data, diventerà del tutto inutile, e torniamo alle truppe che trovavansi sotto gli ordini immediati dell'imperatore. >>
Le fonti a sostegno del Grouchy sono invece relativamente poche. In realtà quando se ne trovano vanno più a sottolineare come probabilmente i dispacci con i comandi di Napoleone possano essere arrivati tardi, o addirittura che Grouchy stesso avesse problemi nella cartografia (ipotesi meno attendibile) ma non denotano particolari mancanze nella condotta tattica dell'imperatore, facendo, anche se in maniera addolcita, comunque ricadere le responsabilità della sconfitta sul ritardo del Grouchy stesso. Probabilmente Grouchy ha il solo demerito di non aver saputo "leggere" tatticamente i movimenti e le consistenze nemiche, fatto che comunque non toglie al suo reggimento un ruolo fondamentale nella sconfitta francese a Waterloo.